Il tradimento di mia moglie Michele, abbandono di mia sorella Anna ed il dolore immenso per aver perso tutto; famiglia e lavoro e per essere circondato da idiozia, ignoranza e delinquenza.
Il fatto che non riesco a ricordare di aver incontrato Gesù
Cristo, mentre ero in coma (dopo aver fatto l'accordo con lui a tornare sulla terra
vivo per l'immenso amore che ho per i miei due tesori) e che mia
madre mi abbia detto che è impossibile che io possa avere avuto tale incontro,
in sostanza di cercare di dimenticare di quest’esperienza per diversi mesi, ma le mie esperienze col
tassista (mai incontrato prima) che mi ha
detto che mia figlia mi avrebbe riunito con la mia famiglia e la mia partecipazione
detto ad una Messa ( che non avrebbe mai
avuto luogo) qui, dove sono imprigionato da mesi, oltre il mio
grande interesse per tutto ciò che riguarda aldilà e le teorie quantistiche mi
hanno fatto pensare che forse ho veramente ho incontrato Gesù, poi se aggiungo
a questo il fatto che sto scambiando messaggi di posta elettronica con una
persona donna che io adesso chiamo il mio "angelo", che è un
ricercatore di tutto ciò che riguarda aldilà e mi ha detto di tener stretto
nella mia memoria il fatto di aver veramente incontrato il nostro Dio creatore
in Gesù, e allora io mi sono messo in testa (traumatizzata,
secondo l’imbecille dello psicologo di Oxnard) l'idea che il nostro
Dio creatore (o padre, come lo chiamava Gesù)
è reale e tutti possono vedere o esperimentare ogni giorno, semplicemente
perché il nostro creatore è la forza di
gravità universale.
E qui ancora una volta, devo dire che io non sono l'unico ad
avere questa idea, come si può vedere nei siti che metto qui sotto, ci sono
stati diverse grandi menti (tipo Einstein, Stephen Hawking, ecc ..) che sono
venute fuori con la mia stessa idea, quindi non credo di essere l’unico uomo
col cervello danneggiato che fa sogni ad occhi aperti su di un concetto come
questo (parlerò di più in futuro degli effetti della gravità – o Dio - sulle
nostre anime).
Prendetevi del tempo per guardare a ciò che mi tiene qui nel
dolore infernale e aspettate un mio post in futuro con esempi reali di ciò che
significa gravità per le nostre anime e perché fu proprio Eva a "commettere
il peccato originale"
Mi sono guardato un film intitolato “Gli inganni di Da
Vinci” che parla dei fondamenti del libro – diventato film – e si chiede da
dove sono venute tutte le informazioni usate dall'autore del libro, cioè se
sono vere o il semplice frutto della fantasia, per il semplice motivo che
sembra che sia i personaggi principali del film (dal libro)
che i riferimenti a luoghi (il Vaticano a Roma e il
Lovre a Parigi) ed organizzazioni (tipo l’opus
dei) abbiano la realtà come punto di riferimento, quindi – siccome non
ho MAI niente da fare, ho fatto una piccola ricerca su internet riguardo il
fatto che forse Gesù era realmente sposato con la prostituta Maria Maddalena ed
ebbe da lei addirittura due figli, che poi vissero in Francia, per scappare
dalle prosecuzioni dell’impero romano verso quelli che seguivano Gesù (come gli apostoli).
Come se non bastasse, sia il libro che di conseguenza anche
il film dicono che questi due bambini (figli di Gesù)
condussero una vita normale ed ebbero – come è normale – dei figli anche loro con la grande differenza che siccome erano i figli di Gesù, portarono nel
futuro la linea di sangue (o il patrimonio
genetico) di Gesù Cristo, infatti nel film viene fuori che la poliziotta che aiuta lo studioso in criptografia nella ricerca del “sacro
Graal” (il calice in cui Giuseppe d’Arimatea mise il
sangue di Gesù raccolto mentre era sulla croce).
Il fatto (cinematografico)
che poi verso la fine viene fuori che è proprio questa poliziotta che sarebbe
una delle discendenti dei figli di Gesù aggiunge più sorpresa nello spettatore,
che ormai è affascinato da questa incredibile storia.
Io sono convinto che quello che da l’impressione cheforsequesta potrebbe anche essere una
storia vera è che tutti i riferimenti fatti dall'autore sono reali e se ci si
aggiunge il recente ritrovo di un pezzo di scrittura di un vangelo in cui si fa
riferimento alla “moglie di Gesù, il tutto (libro e film)
trasmette un senso non molto confortevole sia sulla vera storia di Gesù come uomo
e del Vaticano – che avrebbe tenuto questa storia segreta per(circa) 2,000 anni.
Mi sono arrivate molte domande sulla mia esperienza di
premorte (come si chiama adesso in Italia il NDE)
quindi posso dire - come avevo già detto prima - che io non ricordo di aver
parlato con Gesù – ma che mentre si muore si ottiene quella che molti oggi chiamano
intelligenza universale (o cumulativa)
che non è altro che il nostro pensiero, logica ed intelligenza sono libere di
funzionare senza più avere il bombardamento dei 5 sensi e delle notizie
continue che si ricevono al giorno di oggi (giornali, radio e
televisione con film e telegiornali).
Quando la nostra logica – e coscienza – sono aumentate si
rivede la propria vita fin dalla nascita e – grazie intelligenza universale – diventa possibile individuare ogni volta che abbiamo fatto del male ad altri
(a parole o con armi o anche con soldi o la
legge) ed è proprio con questa nuova capacità di valutare in che
modo si è vissuto che si può decidere da soli – senza il bisogno di nessun Dio –
in che modo si passerà l’etrnità.
Allora, siccome tutto quello che si fa o si ri-vive come
anime, non è altro che la proiezione di tutte le nostre esperienze, quello che
si ha fatto o imparato e anche dove si è stati, se si decide (individualmente) di meritare il paradiso si può
ricostruire sia i posti che ci sono piaciuti, le attività che ci hanno più
appassionato e perfino gli animali (cani, gatti, cavalli
ecc... ecc...) che abbiamo amato mentre si era vivi, quindi non è
che gli animali abbiano l’anima anche loro che li fa magari andare in paradiso,
siamo noi che – come anime – creiamo gli animali che più abbiamo amato e che
abbiamo avuti vicini da vivi.
Per quanto riguarda l’inferno anche quello – come il
paradiso – è personale, nel senso che siccome l’aldilà è costituito dalla proiezione mentale (o della
coscienza) di quello che si è vissuto mentre si era vivi, così come il
paradiso è formato da tutto quello di bello – o che abbiamo amato – da vivi, l’inferno
è tutto quello di brutto o doloroso che abbiamo subito nella terra dei vivi.
E qui gli esempi sono milioni di miliardi, perchè ogni
persona è diversa ed ha una vita diversa, chi ha ammazzato qualcuno viene
ammazzato nello stesso modo (sentendo tutto il
dolore) in eterno, oppure chi ha annegato un altro (anche se solo per errore o sbadataggine)
annegherà per sempre senza che nessuno lo aiuti e via così.
Quello che credo sia più interessante di tutto è che anche
chi si convince di aver passato una “vita modello” quando muore rivede la sua
vita con un punto di vista completamente diverso e magari si condanna al suo
inferno (personale) per sempre (o in eterno).
In pratica è tutto abbastanza semplice, basta capire che nell'aldilà tutto non è altro che la proiezione (anche al
negativo, per i peccatori) di tutto quello che si è vissuto mentre
si vive, con la differenza che non ci si può più convincersi da soli di aver
vissuto una vita meravigliosa o perfetta, l’intelligenza liberata dagli stimoli
che riceve mentre si vive prenderà la decisione più oggettiva ed onesta che si
può mai prendere, quindi a parte che non si va in un tribunale dove Dio è il
giudice, che dà il “giudizio finale”, siamo noi stessi – come anime – che ci
giudichiamo e decidiamo come trascorrere eternità, che non è altro che “l’adesso”
infinito (o eterno).
A mio parere anche questo è un modo magnifico ed
appassionante di come il nostro creatore ci ha fatto, quindi non solo siamo eterni,
ma abbiamo anche la capacità di decidere dove andare da dopo-morti.
Poi c’è anche chi mi ha chiesto del purgatorio, se è più
vicino all’inferno o al paradiso e qui posso dire che quando si va in
purgatorio, magari ci si va a scontare peccati di £basso impatto su altri” ma l’enorme
differenza è che chi è in purgatorio non solo sa che andrà in paradiso (dopo aver svontato i propri errori) ma il
paradiso lo vede addirittura, quindi – a mio parere – il purgatorio non è
orribile come l’inferno, ma anzi non è poi così male, visto che si sa già (e si vede già) che una volta che si sono
scontati – o riparati anche – i propri peccati/errori si andrà in paradiso (che – come dice la parola stessa - è veramente un paradiso!).
Ecco con questo spero proprio di aver risposto a tutte le
vostre domane e ricordate che chi ha avuto un esperienza di premorte non
solo non ha più paura di morire ma addirittura “aspetta e spera”
In Ottobre del 2005 (10 anni fa) al
mio “risveglio” dissi a mio padre ed al mio migliore amico di lavoro qui in USA
(ex-direttore vendite alla GEOX) di essere
ancora vivo aver fatto un accordo con Gesù Cristo, ma poi mia mamma – a cui
voglio tanto bene – mi disse che è impossibile che io abbia potuto vedere Gesù,
in quanto mentre si è in coma spesso si hanno visioni collegate con
insegnamenti ricevuti fin da quando si è molto giovani.
Però il fatto che io sapessi già di cose prima che
succedessero e che il dolore che Gesù mi aveva detto che avrei dovuto patire se
fossi rimasto vivo (e che io ero convinto
che con un aspirina mi sarebbe passato) insieme a vari casi in cui
mi sono state dette cose da completi sconosciuti (che io
adesso chiamo angeli) su quello che certamente mi sarebbe successo
nel giro di poco tempo, mi ha convinto al di là di ogni dubbio di essermi
veramente incontrato con Gesù ed aver fatto perfino un accordo con lui.
Come mi ha detto la madre dei miei bambini (l’unico motivo per cui sono ancora vivo) secondo
lei io sarei un agnostico, anche se:
·Ho ricevuto tutti i sacramenti Cristiani (battesimo, prima comunione e cresima)
· mi sono
sposato in chiesa e ho fatto battezzare la mia futura moglie
·Poi – nella
stessa chiesa – ho fatto battezzare entrambe i miei due figli (Brent e Giorgia)
·Mio figlio Brent andava ad un asilo gestito da
suore Cattoliche
·Mentre ero in coma andava in chiesa con mio papà
Gianfranco e mentre accendeva candele per qualche santo si portò a casa una
bibbia che si leggeva tutte le sere a letto prima di dormire e da cui imparò a
memoria il salmo che dice: “il signore è il mio pastore”.
Quindi io magari potevo dare l’impressione di essere
agnostico, MA siccome quando ero in coma incontrai Gesù, adesso ho la prova
concreta ed oggettiva del fatto che “la mia religione” è vera, quindi anche se
potessi aver dato l’impressione di non essere un credente convinto, adesso ci
credo veramente perchè ho avuto questa vera esperienza.
Poi – a parte il fatto che non riesco a ricordarmi questo
incontro – sono mesi che ho una conversazione via email con una donna che era
un avvocato ma che adesso studia questi fenomeni di chi si incontra con Gesù e che per me è un altro angelo
che mi ha mandato il nostro Signore.
A proposito di angeli voglio anche raccontare di una messa (di cui nessuno sa niente, compresi i partecipanti)
a cui ho partecipato dove vivo adesso, che fu fatta da due preti che la fecero
cantando e che non diedero la comunione (o la particola
benedetta) mi dissero che
anche Gesù era una persona a cui piaceva divertirsi in compagnia di amici (forse il contenuto dei vangeli chiamati apocrifi-ci).
In poche parole io sono diventato da un ascetico, un vero
credente, quasi un teologo, perchè non passa un momento in cui io non pensi a
Gesù ed al sacrificio che fece con la sua morte per crocifissione e la sua
resurrezione – che a mio modesto parere è la prova più oggettiva e convincente
che Gesù era veramente il nostro Dio creatore, fattosi uomo (spero che ormai tutti sappiano che Gesù è il nostro
creatore, non il figlio).
Allora adesso sono quasi obbligato (da Gesù?)
a dire quello che Gesù ha deciso che io dica qui, o che è molto deluso dal
Vaticano che anche lui (oltre a tanti altri, me
compreso) considera essere una vera monarchia, dove il Papa è il re
e tutta la struttura ecclesiastica (vescovi, cardinali fino
ai “preti locali semplici”) ricalca esattamente l’organizzazione
militare di un qualsiasi regno monarchico, il Vaticano infatti possiede enormi
ricchezze (territori, opere d’arte e donazioni settimanali
per es. Offerte date alle messe di
Domenica in tutto il mondo) ed è stato la causa di migliaia di
morti nel corso dei secoli (es. Le crociate e chi è
stato mandato al rogo – e poi fatto santo – come Giovanna d’arco, per fare solo
un esempio).
Senza contare che nessuno dei componenti del clero (compreso il Papa) rispetta il secondo
comandamento – o “non nominare il nome di Dio invano”.
Per concludere devo anche dire che il Papa che ha dato le
dimissioni, non l’ha fatto a causa dell’Alzheimer, ma per la sua realizzazione
che per lui (il re) sarebbe stato impossibile
reagire al problema dei “preti semplici” che molestano sessualmente i bambini
che vano da loro a prepararsi per fare la prima comunione – che qui in USA è un
problema enorme, che viene sempre tenuto nascosto a tutti.
E’ proprio
vero che si impara una cosa nuova ogni giorno, infatti oggi mentre stavo
pensando a quante cavolate (distupidità, idiozia e
ignoranza) hanno
fatto sia mia sorella che mia moglieho scoperto
che il loro comportamento nei miei riguardi è un peccato mortale (vizio capitale per la
precisione).
Infatti
mentre Anna mi faceva da conservatore – senza che io le avessi mai chiesto
niente – appena ha capito che io ero troppo difficile da gestire e che lei non
era il mio conservatore ufficiale, mi ha mollato nelle mani della legge
Americana (non credo possa esistere niente di
peggio in qualsiasi altro stato del mondo) mente mia moglie (e madre
dei nostri tesori) non
ha MAI voluto fare questo lavoro (strapagato) per me ed ha portato via ai nostri
2 figli circa $90.000, io voglio proprio vedere cosa dirà ai nostri due figli
quando gli dovrà far sapere che tutti questi soldi (che
sarebbero stati tutti e solo loro) sono tutti finiti nelle tasche di una vera ladra, che però
stupida non è per niente, poi – siccome io torno l’uomo che sono sempre stato e
che ero prima del mio incidente – siccome adesso sono divorziato mi sposo con
una “figura materna” (come diceva Michele) e darò tutte le possibilità che mi
aveva dato mio padre mentre crescevo.
Poi siccome
io so (fin troppo bene) cosa succede dopo che si muore, so
già che chi commette il peccato dell’accidia (sloth in
inglese) se ne
pentirà in eterno , che secondo me equivale ad andare all’inferno.
Peccato che
mentre per mia sorella ci sono delle ottime probabilità che venga salvata dall'amore dei miei genitori e dei figli, non credo proprio che mia moglie potrà avere la
stessa fortuna, in quanto suo padre è già all’inferno, sua madre non la ama più
già da tanti anni e lei non crede nella vita dopo la morte e siccome io ormai
non ho più nessun sentimento nei suoi confronti, lei si pentirà di tutto quello
che NON ha fatto per aiutarmi nell'unico momento della mia vita in cui ho avuto
bisogno di aiuto.
Adesso
andate a leggervi i siti qui sotto e non dimenticate mai che basta almeno
iniziare il male fatto ad altri che vi perdonate ed evitate l’inferno di certo.
Siccome tanti di voi, miei lettori continuate a farmi
domande per chiarire quello che dico a riguardo della mia esperienza pre-morte
adesso scrivo qui quella che io chiamo la mia ipotesi, che dice che innanzitutto
esiste una confusione di termini tra Dio,
e il nostro creatore, che Gesù chiamava :
· Padre (per farsi capire da pastori palestinesi di 2.000 anni fa)
· Jehovah (come ho scritto in un mio post nel blog in Inglese)
Poi siccome la Bibbia dice che lui ( Jehovah) creò noi
uomini “a sua immagine e somiglianza” si fece uomo come Gesù.
Allora io adesso mi sono convinto che il nostro creatore
(Jehovah o Gesù) ci abbia dato il cervello umano che è l’organo più potente e
sconosciuto del mondo (pensate che adesso
stiamo cercando di farne una mappa computerizzata per capire almeno com'è fatto).
L’unico e vero peccato è quando si fa del male ad altri (anche
solo a parole, senza dover per forza ammazzare qualcuno) e poi dopo
la morte si passa in un altra dimensione come anima, ed è come anima che
decidiamo – noi da soli - se ci dobbiamo punire o possiamo andare in paradiso,
quindi qui Dio non centra niente, siamo noi da soli che ci facciamo questo
giudizio finale, riguardando la nostra vita – dalla nascita alla morte – che,
data l’intelligenza universale che abbiamo “ricevuto” (che non è
altro che il non aver più nessuna distrazione data dai 5 sensi ed il
bombardamento quotidiano di informazioni da tutto il mondo) ci farà
rimpiangere e rivivere per sempre tutto quello di brutto che abbiamo fatto ad
altri, o esperimentato mentre si vive (inferno), o magari
solo per un periodo di tempo limitato - deciso da noi stessi - (Dante lo chiama purgatorio- o gioirein paradiso per sempre).
In sostanza, dopo che si è morti tutto quello che vediamo,
pensiamo e facciamo non sono altro che la proiezione mentaledi quello
che abbiamo visto, fatto e pensato/immaginato mentre eravamo vivi, e allora io
mi sono fatto queste domande (a cui rispondo anche):
E i bambini nati morti o gli aborti cosa fanno
come anime?
Vanno nel limbo, dice mia madre, ma questo è a mio parere
dove la genetica dà il suo contributo più grande, (e cioè i
geni con tutte le loro caratteristiche e ricordi) fa “creare un
ambiente” che – anche se non è proprio creato da esperienze personali - è
costituito dai ricordi trasmessi dai geni dei genitori.
Cosa succede
a chi crede fermamente che l’anima non esista?
Bè per chi non crede in niente è proprio lì che vanno a
finire, nel nulla infinito, ma una grande esperta in questa materia mi ha detto
che qualche volta quest’anima viene salvata da quella di chi la ama (ma solo
da chi è in paradiso).
Poi io posso anche rispondere a quello che mi era stato
detto riguardo al fatto che io avevo detto di aver concordato con Gesù di
sopravvivere al mio incidente (altrimenti sicuramente mortale)
o che era solo per il fatto che ero cresciuto con un educazione cattolica e che
quindi non vuole dire niente, ma io devo dare ragione a chi me lo aveva detto,
infatti dopo che si muore (come ho detto anche
prima) quello che si esperimenta – non è altro che la proiezione
mentale (della coscienza) di tutto quello che
si è fatto, imparato e vissuto mentre si vive, quindi anche qui questo pensiero
è corretto. In poche parole ripeto che tutte le varie ipotesi fatte da filosofi
o teologi sono quanto di più cattolico io abbia mai visto, ed è semplicemente
che si dice a proposito del fatto che Dio è impossibile che esista – usando esempi
come supporto di gente che nell'esistenza di Dio ci credeva veramente (perfino
Einstein ci credeva) quindi io resto convinto che la posizione atea sia
semplicemente basata sull'uso inappropriato di nomi (Dio, anima ed eternità)
Cosa vuoi che possa importare alla gravità che qualcuno possa imprecare?
Ricordate di cosa era successo ad Aldo Moro dopo che aveva fatto passare la
legge contro le imprecazioni? State sicuri che non era Dio che l’ha punito, era
stato il suo stesso spirito (o coscienza) che aveva deciso di “farla finita”, e
pensate a cosa gli era successo.
Quindi dire Dio è far riferimento a noi stessi, il nostro
creatore (che Gesù chiamava Jehovah) è l’essere superiore che ci ha creato (la forza di gravità) che di certo non si
preoccupa minimamente di quello che facciamo, pensiamo o diciamo noi e che
anche Einstein diceva che un creatore supremo doveva certamente esistere.
Mi sono reso conto di aver citato molto spesso il concetto dell'eternità dopo la morte e che non è per niente chiara a nessuno e allora - anche se l'ho già spiegato un pochino nell'altro blog in Inglese lo spiego anche qui in Italiano con video e link ad altri siti tutti in Italiano, spero tanto di soddisfare l'interesse dei miei lettori, anche se in Inglese ho usato il concetto del NOW (adesso) quindi non proprio completamente parallelo a quello che metto qui.
Parlare di cosa succeda
nella vita eterna dopo la morte è sempre problematico perché non abbiamo
documentazione e neppure testimonianze dirette, e dobbiamo sempre rifarci alle
parole evangeliche, a San Paolo, alla tradizione materiale.
Prima di tutto “eterno”
non è solo ciò che non ha principio né fine (ossia il necessario), ma anche ciò
che una volta venuto all'esistenza più non ne esce (come il contingente). E gli
uomini sono di questo secondo aspetto. Quanto non ritorna nel nulla è eterno, e
questa è la rivelazione e la promessa di Gesù agli uomini, quando dice che va a
preparare i posti per i suoi discepoli, perché siano anch'essi dove lui è.
Che cos'è dunque la “vita
eterna”? Non è un luogo dove siamo tutti raccolti insieme a giocare, banchettare,
a sorriderci. La vita eterna è uno «stato» di comunione, un «contatto»
dell'uomo con Dio, visto faccia a faccia, come esso è. La persona umana
entra nel vivo dell'essere di Dio e ne viene travolto dall'amore e dalla gioia
senza fine. L'amore divino e umano, che si fondono, producono nell'uomo un
effetto talmente grande di gioia e piacere, che nessuno se ne vorrà più
privare. È la testimonianza di quasi tutti i santi, che sostengono che il
momento più tragico per l'anima è al termine dell'estasi, ossia dal contatto
con Dio. S.Teresa diceva: muoio perché non muoio. In altri termini, l'amore non
è uno stato in cui i due amanti si scambiano di tanto in tanto un sorrisino.
L'amore è la più grande, la più elevata, la più dignitosa attività che un uomo
possa fare, amare significa conoscere l'altro nella sua pienezza e nel mentre
l'altro viene conosciuto come altro, uno impara a conoscere se stesso. I santi
dicono che quando s'incontra Dio, nella luce di Dio, vedono se stessi e si
rendono conto di chi sono, dei peccati e di quanta distanza c'è tra essi e Dio,
al punto che la luce divina, mentre li fa brillare di conoscenza, rivela anche
tutti i difetti dell'anima, che diventa trasparente all'amore divino. Bello è
l'esempio di s.Giovanni della Croce che a contatto di Dio la sua anima rivelava tutti i minimi difetti, come quando un bicchiere d'acqua
apparentemente cristallina sotto l'azione di una luce brillante rivela la
presenza di infinite scorie.
Ecco perché non ci si
annonia di amare Dio per l'eternità: la nostra conoscenza non potrà mai
percorrere il suo essere totalmente, e amandolo sempre più profondamente noi lo
scopriamo nella ricchezza della sua vita trinitaria, e questa intimità con Dio
è l'attività più elevata dell'uomo, quello che l'uomo aspira e brama, e che mai
viene meno, perché il piacere (sia spirituale che fisico, quando riavremo il
nostro corpo) sarà talmente elevato che nessuno oserebbe rinunciarci. E questo
in un certo senso è visibile nell'amore che abbiamo verso noi stessi, che non
cessa, non viene meno nel tempo, e così amare Dio è l'amore più grande che
possiamo esprimere per noi stessi. Amare è dunque l'attività, il lavoro,
l'azione, l'impegno più oneroso che la vita eterna comporta, perché l'ingresso
nella vita divina è un'attività infinita.
L'uomo storico, forse
condizionato dalla presenza del “peccato”, ha ridotto l'amore a un dominio
sull'altro, a un possesso, facendo dell'altro un "oggetto per sé
stessi", per questo si è incapaci di sentire e capire la valenza eterna
dell'amore. Dovremmo perciò educarci ad amare gli altri, ad esprimere il
massimo amore verso chiunque, essendo questa l'unica via per voler bene a se
stessi, per riuscire a conoscerci e per comprendere quale ruolo nella vita
abbiamo. E se il lettore ci pensa, questi sono i problemi più grossi che
agitano il cuore dei giovani, che non sanno per qual motivo sono nel mondo e
che ruolo in esso debbono avere, problemi che si risolvono solo in ragione di
una comprensione piena dell'amore nella loro vita.
Una riflessione sulla
vita eterna ci illumina sull'ordine logico della nostre attività terrene: primo
è amare, secondo è il lavoro che fluisce come conseguenza di quella attività.
Infatti un uomo è tale qualsiasi lavoro faccia, ma se non ama abbrutisce se
stesso e si rinnega come essere umano. Dunque l'amore verso gli altri è il
necessario, ed è la ragione della vita eterna. Le altre attività sono
secondarie e non necessarie. Eppure noi vediamo che si passono anni e anni per
imparare un mestiere, e non ci sono insegnamenti per imparare ed educarsi ad
amare.
La vita eterna ci dice
infine che nella luce divina, noi siamo aperti sugli altri. Nell'amare Dio non
solo siamo in relazione con lui, ma anche con tutti gli altri esseri umani che
finalmente saremo capaci di amare, di apprezzare e di valorizzare, cose queste
che forse nella nostra vita terrena non siamo stati in grado di praticare.
Dunque mi sembra che di cose da fare ne avremo nonostante l'eternità, anche
perché l'eterno non ha un prima e un dopo, ma è una vita vissuta nell'attimo e
in piena perfezione.
Sulla base dei molti messaggi che mi sono arrivati che fanno
domande su cosa intendo riguardo ai gironi Danteschi che esisterebbero nel
dopo morte, mi devo un pò scusare perchè mentre spero di essere stato
chiarissimo nel blog inglese, è evidente che sarebbe meglio che mi spiegassi un
pò meglio qui (con altri bei link a bei siti sull'argomento).
Allora come dice la Bibbia il nostro signore (creatore) ci creò “a sua immagine e somiglianza –
da cui mi sembra essere più che chiaro che Gesù era il nostro Dio creatore,
fattosi uomo.
Quindi siccome tutti noi uomini abbiamo l’anima che lascia
il corpo alla morte, in un certo senso siamo immortali anche noi e, siccome
abbiamo la IU siamo noi stessi che decidiamo
come trascorrere la nostra eternità e cioè chi ha ammazzato, o fatto soffrire
qualcuno si rammaricherà in eterno e – mentre pensa a cosa avrebbe potuto fare
di diverso – sconta i suoi errori (o peccati) in
quello che come persona che vive ha sempre pensato che l’inferno potesse mai
essere, se per esempio qualcuno pensa a qualcosa che o è orrendo o gli ha fatto
sempre paura, sarà proprio così che dovrà scontare il suo peccato.
Mi viene in mente – per fare un esempio – un contadino che
ha tanti maiali da far crescere ed accudire – però ha sempre avuto il terrore
di cadere nella porcilaia quando ci doveva entrare per qualche motivo, bé
questo è proprio l’inferno in cui finirà questo contadino che ha deciso (da solo) che deve scontare i suoi peccati in
sofferenza, e qui è l’immaginazione di chi mi legge che deve fare lo sforzo di
immaginare il tipo di inferno in cui potrebbe finire chi si crede che possa
andare all’inferno. In pratica bisogna sempre tenere ben presente che il nostro
dopo-morte non è altro che la proiezione dei nostri pensieri che abbiamo
mentre siamo vivi.