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27 feb 2016

ACCIDIA


E’ proprio vero che si impara una cosa nuova ogni giorno, infatti oggi mentre stavo pensando a quante cavolate (di stupidità, idiozia e ignoranza) hanno fatto sia mia sorella che mia moglie ho scoperto che il loro comportamento nei miei riguardi è un peccato mortale  (vizio capitale per la precisione).
Infatti mentre Anna mi faceva da conservatore – senza che io le avessi mai chiesto niente – appena ha capito che io ero troppo difficile da gestire e che lei non era il mio conservatore ufficiale, mi ha mollato nelle mani della legge Americana (non credo possa esistere niente di peggio in qualsiasi altro stato del mondo) mente mia moglie (e madre dei nostri tesori) non ha MAI voluto fare questo lavoro (strapagato) per me ed ha portato via ai nostri 2 figli circa $90.000, io voglio proprio vedere cosa dirà ai nostri due figli quando gli dovrà far sapere che tutti questi soldi (che sarebbero stati tutti e solo loro) sono tutti finiti nelle tasche di una vera ladra, che però stupida non è per niente, poi – siccome io torno l’uomo che sono sempre stato e che ero prima del mio incidente – siccome adesso sono divorziato mi sposo con una “figura materna” (come diceva Michele) e darò tutte le possibilità che mi aveva dato mio padre mentre crescevo.
Poi siccome io so (fin troppo bene) cosa succede dopo che si muore, so già che chi commette il peccato dell’accidia (sloth in inglese) se ne pentirà in eterno , che secondo me equivale ad andare all’inferno.
Peccato che mentre per mia sorella ci sono delle ottime probabilità che venga salvata dall'amore dei miei genitori e dei figli, non credo proprio che mia moglie potrà avere la stessa fortuna, in quanto suo padre è già all’inferno, sua madre non la ama più già da tanti anni e lei non crede nella vita dopo la morte e siccome io ormai non ho più nessun sentimento nei suoi confronti, lei si pentirà di tutto quello che NON ha fatto per aiutarmi nell'unico momento della mia vita in cui ho avuto bisogno di aiuto.
Adesso andate a leggervi i siti qui sotto e non dimenticate mai che basta almeno iniziare il male fatto ad altri che vi perdonate ed evitate l’inferno di certo.


  1.  http://scuola.repubblica.it/puglia-bari-imbianchidottula/2015/03/05/laccidia-da-peccato-capitale-a-malattia-della-modernita/
  2. http://www.settevizicapitali.it/accidia.html#.VtDkk_krIdV
  3. http://www.analisigrafologica.it/accidia.html
  4. http://www.novena.it/peccato/6.htm
  5. https://it.wikipedia.org/wiki/Accidia

24 feb 2016

CHIARIMENTO



Siccome tanti di voi, miei lettori continuate a farmi domande per chiarire quello che dico a riguardo della mia esperienza pre-morte adesso scrivo qui quella che io chiamo la mia ipotesi, che dice che innanzitutto esiste una confusione di termini tra Dio,  e il nostro creatore, che Gesù chiamava :
·         Padre (per farsi capire da pastori palestinesi di 2.000 anni fa)
·         Jehovah (come ho scritto in un mio post nel blog in Inglese)
Poi siccome la Bibbia dice che lui ( Jehovah) creò noi uomini “a sua immagine e somiglianza” si fece uomo come Gesù.
Allora io adesso mi sono convinto che il nostro creatore (Jehovah o Gesù) ci abbia dato il cervello umano che è l’organo più potente e sconosciuto del mondo (pensate che adesso stiamo cercando di farne una mappa computerizzata per capire almeno com'è fatto). L’unico e vero peccato è quando si fa del male ad altri (anche solo a parole, senza dover per forza ammazzare qualcuno) e poi dopo la morte si passa in un altra dimensione come anima, ed è come anima che decidiamo – noi da soli - se ci dobbiamo punire o possiamo andare in paradiso, quindi qui Dio non centra niente, siamo noi da soli che ci facciamo questo giudizio finale, riguardando la nostra vita – dalla nascita alla morte – che, data l’intelligenza universale che abbiamo “ricevuto” (che non è altro che il non aver più nessuna distrazione data dai 5 sensi ed il bombardamento quotidiano di informazioni da tutto il mondo) ci farà rimpiangere e rivivere per sempre tutto quello di brutto che abbiamo fatto ad altri, o esperimentato mentre si vive (inferno), o magari solo per un periodo di tempo limitato - deciso da noi stessi - (Dante lo chiama purgatorio o gioire in paradiso per sempre).
In sostanza, dopo che si è morti tutto quello che vediamo, pensiamo e facciamo non sono altro che la proiezione mentale di quello che abbiamo visto, fatto e pensato/immaginato mentre eravamo vivi, e allora io mi sono fatto queste domande (a cui rispondo anche):


  •                 E i bambini nati morti o gli aborti cosa fanno come anime?
Vanno nel limbo, dice mia madre, ma questo è a mio parere dove la genetica dà il suo contributo più grande, (e cioè i geni con tutte le loro caratteristiche e ricordi) fa “creare un ambiente” che – anche se non è proprio creato da esperienze personali - è costituito dai ricordi trasmessi dai geni dei genitori.

  •         Cosa succede a chi crede fermamente che l’anima non esista?
Bè per chi non crede in niente è proprio lì che vanno a finire, nel nulla infinito, ma una grande esperta in questa materia mi ha detto che qualche volta quest’anima viene salvata da quella di chi la ama (ma solo da chi è in paradiso).
Poi io posso anche rispondere a quello che mi era stato detto riguardo al fatto che io avevo detto di aver concordato con Gesù di sopravvivere al mio incidente (altrimenti sicuramente mortale) o che era solo per il fatto che ero cresciuto con un educazione cattolica e che quindi non vuole dire niente, ma io devo dare ragione a chi me lo aveva detto, infatti dopo che si muore (come ho detto anche prima) quello che si esperimenta – non è altro che la proiezione mentale (della coscienza) di tutto quello che si è fatto, imparato e vissuto mentre si vive, quindi anche qui questo pensiero è corretto. In poche parole ripeto che tutte le varie ipotesi fatte da filosofi o teologi sono quanto di più cattolico io abbia mai visto, ed è semplicemente che si dice a proposito del fatto che Dio è impossibile che esista – usando esempi come supporto di gente che nell'esistenza di Dio ci credeva veramente (perfino Einstein ci credeva) quindi io resto convinto che la posizione atea sia semplicemente basata sull'uso inappropriato di nomi (Dio, anima ed eternità) Cosa vuoi che possa importare alla gravità che qualcuno possa imprecare? Ricordate di cosa era successo ad Aldo Moro dopo che aveva fatto passare la legge contro le imprecazioni? State sicuri che non era Dio che l’ha punito, era stato il suo stesso spirito (o coscienza) che aveva deciso di “farla finita”, e pensate a cosa gli era successo.
Quindi dire Dio è far riferimento a noi stessi, il nostro creatore (che Gesù chiamava Jehovah) è l’essere superiore che ci ha creato (la forza di gravità) che di certo non si preoccupa minimamente di quello che facciamo, pensiamo o diciamo noi e che anche Einstein diceva che un creatore supremo doveva certamente esistere.
  1. http://apologetica.altervista.org/libri_perche_credere5.htm
  2. http://www.ilfoglio.it/articoli/2009/12/10/trovata-una-nuova-prova-dellesistenza-di-dio___1-v-115637-rubriche_c779.htm
  3. http://www.dimensionecultura.it/teologia-razionale/ipotesi-sullesistenza-del-dio-creatore-con-considerazioni-relative-soltanto-al-pianeta-terra.html
  4. http://www.albanesi.it/mente/religione/dio.htm
  5. http://www.uccronline.it/2012/10/07/la-lettera-di-albert-einstein-su-dio-quello-spirito-che-si-rivela-nel-cosmo/
  6. https://bibbiaescienza.wordpress.com/
  7. http://www.maat.it/livello2/Godel-02.html
  8. http://www.repubblica.it/scienze/2013/01/05/news/la_matematica_ci_riprova_ecco_perch_dio_esiste-49934292/
  9. https://it.wikipedia.org/wiki/Esistenza_di_Dio 


14 feb 2016

ETERNITA'



Mi sono reso conto di aver citato molto spesso il concetto dell'eternità dopo la morte e che non è per niente chiara a nessuno e allora - anche se l'ho già spiegato un pochino nell'altro blog in Inglese lo spiego anche qui in Italiano con video e link ad altri siti tutti in Italiano, spero tanto di soddisfare l'interesse dei miei lettori, anche se in Inglese ho usato il concetto del NOW (adesso) quindi non proprio completamente parallelo a quello che metto qui.
Parlare di cosa succeda nella vita eterna dopo la morte è sempre problematico perché non abbiamo documentazione e neppure testimonianze dirette, e dobbiamo sempre rifarci alle parole evangeliche, a San Paolo, alla tradizione materiale.
Prima di tutto “eterno” non è solo ciò che non ha principio né fine (ossia il necessario), ma anche ciò che una volta venuto all'esistenza più non ne esce (come il contingente). E gli uomini sono di questo secondo aspetto. Quanto non ritorna nel nulla è eterno, e questa è la rivelazione e la promessa di Gesù agli uomini, quando dice che va a preparare i posti per i suoi discepoli, perché siano anch'essi dove lui è.
Che cos'è dunque la “vita eterna”? Non è un luogo dove siamo tutti raccolti insieme a giocare, banchettare, a sorriderci. La vita eterna è uno «stato» di comunione, un «contatto» dell'uomo con Dio, visto faccia a faccia, come esso è. La persona umana entra nel vivo dell'essere di Dio e ne viene travolto dall'amore e dalla gioia senza fine. L'amore divino e umano, che si fondono, producono nell'uomo un effetto talmente grande di gioia e piacere, che nessuno se ne vorrà più privare. È la testimonianza di quasi tutti i santi, che sostengono che il momento più tragico per l'anima è al termine dell'estasi, ossia dal contatto con Dio. S.Teresa diceva: muoio perché non muoio. In altri termini, l'amore non è uno stato in cui i due amanti si scambiano di tanto in tanto un sorrisino. L'amore è la più grande, la più elevata, la più dignitosa attività che un uomo possa fare, amare significa conoscere l'altro nella sua pienezza e nel mentre l'altro viene conosciuto come altro, uno impara a conoscere se stesso. I santi dicono che quando s'incontra Dio, nella luce di Dio, vedono se stessi e si rendono conto di chi sono, dei peccati e di quanta distanza c'è tra essi e Dio, al punto che la luce divina, mentre li fa brillare di conoscenza, rivela anche tutti i difetti dell'anima, che diventa trasparente all'amore divino. Bello è l'esempio di s.Giovanni della Croce che a contatto di Dio la sua anima rivelava tutti i minimi difetti, come quando un bicchiere d'acqua apparentemente cristallina sotto l'azione di una luce brillante rivela la presenza di infinite scorie.
Ecco perché non ci si annonia di amare Dio per l'eternità: la nostra conoscenza non potrà mai percorrere il suo essere totalmente, e amandolo sempre più profondamente noi lo scopriamo nella ricchezza della sua vita trinitaria, e questa intimità con Dio è l'attività più elevata dell'uomo, quello che l'uomo aspira e brama, e che mai viene meno, perché il piacere (sia spirituale che fisico, quando riavremo il nostro corpo) sarà talmente elevato che nessuno oserebbe rinunciarci. E questo in un certo senso è visibile nell'amore che abbiamo verso noi stessi, che non cessa, non viene meno nel tempo, e così amare Dio è l'amore più grande che possiamo esprimere per noi stessi. Amare è dunque l'attività, il lavoro, l'azione, l'impegno più oneroso che la vita eterna comporta, perché l'ingresso nella vita divina è un'attività infinita.
L'uomo storico, forse condizionato dalla presenza del “peccato”, ha ridotto l'amore a un dominio sull'altro, a un possesso, facendo dell'altro un "oggetto per sé stessi", per questo si è incapaci di sentire e capire la valenza eterna dell'amore. Dovremmo perciò educarci ad amare gli altri, ad esprimere il massimo amore verso chiunque, essendo questa l'unica via per voler bene a se stessi, per riuscire a conoscerci e per comprendere quale ruolo nella vita abbiamo. E se il lettore ci pensa, questi sono i problemi più grossi che agitano il cuore dei giovani, che non sanno per qual motivo sono nel mondo e che ruolo in esso debbono avere, problemi che si risolvono solo in ragione di una comprensione piena dell'amore nella loro vita.
Una riflessione sulla vita eterna ci illumina sull'ordine logico della nostre attività terrene: primo è amare, secondo è il lavoro che fluisce come conseguenza di quella attività. Infatti un uomo è tale qualsiasi lavoro faccia, ma se non ama abbrutisce se stesso e si rinnega come essere umano. Dunque l'amore verso gli altri è il necessario, ed è la ragione della vita eterna. Le altre attività sono secondarie e non necessarie. Eppure noi vediamo che si passono anni e anni per imparare un mestiere, e non ci sono insegnamenti per imparare ed educarsi ad amare.
La vita eterna ci dice infine che nella luce divina, noi siamo aperti sugli altri. Nell'amare Dio non solo siamo in relazione con lui, ma anche con tutti gli altri esseri umani che finalmente saremo capaci di amare, di apprezzare e di valorizzare, cose queste che forse nella nostra vita terrena non siamo stati in grado di praticare. Dunque mi sembra che di cose da fare ne avremo nonostante l'eternità, anche perché l'eterno non ha un prima e un dopo, ma è una vita vissuta nell'attimo e in piena perfezione.

  1.  http://www.treccani.it/scuola/lezioni/scienze_umane_e_sociali/tempo_3_nietzsche.html
  2. http://www.sapere.it/enciclopedia/eternit%C3%A0.html
  3. http://www.oilproject.org/definizione/eterno-ritorno.html
  4. http://www.liceogioia.it/EspDidattiche/Multimedia/postmodernoLATINAipertesto_/eterno_ritorno.htm
  5. https://it.wikipedia.org/wiki/Eternit%C3%A0



2 feb 2016

MI SPIEGO MEGLIO


Sulla base dei molti messaggi che mi sono arrivati che fanno domande su cosa intendo riguardo ai gironi Danteschi che esisterebbero nel dopo morte, mi devo un pò scusare perchè mentre spero di essere stato chiarissimo nel blog inglese, è evidente che sarebbe meglio che mi spiegassi un pò meglio qui (con altri bei link a bei siti sull'argomento).
Allora come dice la Bibbia il nostro signore (creatore) ci creò “a sua immagine e somiglianza – da cui mi sembra essere più che chiaro che Gesù era il nostro Dio creatore, fattosi uomo.
Quindi siccome tutti noi uomini abbiamo l’anima che lascia il corpo alla morte, in un certo senso siamo immortali anche noi e, siccome abbiamo la IU siamo noi stessi che decidiamo come trascorrere la nostra eternità e cioè chi ha ammazzato, o fatto soffrire qualcuno si rammaricherà in eterno e – mentre pensa a cosa avrebbe potuto fare di diverso – sconta i suoi errori (o peccati) in quello che come persona che vive ha sempre pensato che l’inferno potesse mai essere, se per esempio qualcuno pensa a qualcosa che o è orrendo o gli ha fatto sempre paura, sarà proprio così che dovrà scontare il suo peccato.

Mi viene in mente – per fare un esempio – un contadino che ha tanti maiali da far crescere ed accudire – però ha sempre avuto il terrore di cadere nella porcilaia quando ci doveva entrare per qualche motivo, bé questo è proprio l’inferno in cui finirà questo contadino che ha deciso (da solo) che deve scontare i suoi peccati in sofferenza, e qui è l’immaginazione di chi mi legge che deve fare lo sforzo di immaginare il tipo di inferno in cui potrebbe finire chi si crede che possa andare all’inferno. In pratica bisogna sempre tenere ben presente che il nostro dopo-morte non è altro che la proiezione dei nostri pensieri che abbiamo mentre siamo vivi.

  1. https://it.toluna.com/opinions/1195772/Cosa-credete-che-accadr%C3%A0-dopo-la-morte
  2. http://attraversololtre.blogspot.com/2014/04/cosa-ce-dopo-la-morte-il-terzo.html
  3. http://jedasupport.altervista.org/blog/curiosita/morte-scoperta-robert-lanza/
  4. http://www.universo7p.it/ecco-che-cosa-ce-dopo-la-morte-la-tesi-choc-del-terzo-scienziato-al-mondo/
  5. http://www.fisicaquantistica.it/esperienze-pre-morte/cosa-succede-dopo-la-morte
  6. http://www.ufoforum.it/viewtopic.php?t=10636
  7. http://www.meteoweb.eu/2014/05/ecco-cosa-succede-dopo-la-morte-la-clamorosa-e-rivoluzionaria-teoria-dello-scienziato-robert-lanza/286385/
  8. http://www.giornalettismo.com/archives/130666/cosa-accade-dopo-la-morte-ecco-quattro-teorie/

1 feb 2016

LA MIA ESPERIENZA PREMORTE


Nell'Ottobre del 2015 mentre ero da poco il presidente del marchio TEVA, parte del gruppo Deckers (UGG è uno dei marchi del gruppo) ho avuto un incidente praticamente mortale con 2 mesi di coma e appena mi risvegliai dal coma dissi subito a mio padre ed al mio miglior amico (ex-dipendente) di aver visto Gesù ed aver concordato con lui di non morire, per l’amore immenso che ho per i miei due figli (al tempo di 6 e 4 anni di età) anche se mi venne detto che sarebbe stato doloroso per me.
Non dico neanche cosa pensavo che fosse il dolore di cui mi aveva detto Gesù, ero convinto che sarebbe bastata un aspirina o due e il mio dolore sarebbe sparito.
E’ chiarissimo adesso che non avevo pensato al dolore di perdere tutta la mia famiglia, il lavoro e tutti i soldi sia già guadagnati che quelli che l’assicurazione di disabilità mi darà fino a quando avrò 65 anni.
Però devo dire che ho ricevuto la facoltà di essere certo non solo di cosa succede dopo che si muore, ma ho mantenuto un forte contatto con l’aldilà e con angeli che si presentano come persone normali ma che sanno di me cose che neanche mia madre può sapere e che mi dicono cose che non sono ancora successe e che io vedo succedere col tempo che passa. Io ho cercato per molti mesi (quasi anni) di non dire quello che sto per diore qui, ma oggi lo devo fare perchè per me è quasi come avere un chiodo piantato in testa e so che se scrivo quello che sto per scrivere qui, il chiodo sparisce.
Allora adesso vado un pò per punti, sia per essere più chiaro, che per rendere più facile a chi mi legge qui la sequenza logica di quello che dico:

  •         Mentre si muore si acquista quella che oggi si chiama Intelligenza Universale e che il mio amico filosofo chiama cumulativa e che si può spiegare semplicemente pensando che il nostro cervello è costantemente bombardato da informazioni, rumori e pensieri di tutti i tipi che anche se uno è super-intelligente è come se avesse della nebbia in testa e non riesce a pensare chiaramente
  •         Il vero peccato (e forse l’unico) è il fare del male ad un altra persona 
  • Il nostro Dio creatore (che Gesù chiamava Jehovah o padre) non è altro che la gravità universale, che ci assegna un peso (immateriale) o positivo o negativo
  • ·       E’ sulla base di questo peso che noi - in forma di anima – decidiamo se andare all’inferno, purgatorio o paradiso, cioè non si va davanti al nostro Dio creatore a farsi giudicare, siamo noi stessi che, grazie all’IU insieme al fatto di poter rivedere la propria vita dalla nascita al momento della morte che decidiamo quando e come abbiamo fatto del male ad altri – devo precisare che “fare del male ad altri” non significa solo ammazzare qualcuno, o sparandogli, o buttandolo da una finestra – questo far del male è un concetto molto più ampio e più sottile, anche
·        Gesù mi ha detto di essere molto insoddisfatto del Vaticano, che addirittura chiama la monarchia vaticana, dove il re è il papa e l’esercito è tutto il clero, coi vescovi come fossero dei Generali fino ai preti che sono come dei soldati semplici, poi – non so perchè – mi ha detto che il papa che ha dato le dimissioni poco tempo fa, non l’ha fatto a causa Alzheimer che forse ha davvero, ma per il grande imbarazzo di sapere che molti dei suoi soldati semplici si approfittano della loro “posizione di potere” per molestare i bambini che tengono per dargli un educazione sana e Cattolica.A mio modesto parere se un re sa di avere soldati così, o li fa ammazzare tutti o va a nascondersi, come ha fatto papa Benedetto XVI.


  1.  http://www.potenzadellacroce.net/contenuti/pre-morte/pre-morte_indice.html
  2. http://www.leparoledegliangeli.com/it/premorte/2244-testimonianze-nde-la-scoperta-della-vita-nell-esperienza-nde-testimonianza-di-premorte-di-alessandro.html
  3. http://www.perfettaletizia.it/archivio/infomazione/premorte/scheda.html
  4. http://www.nderf.org/Italian/nde_stories.htm
  5. http://www.spaziosacro.it/interagisci/blog/blog2.php/testimonianze-di-pre-morte-le
  6. http://www.oggi.it/people/vip-e-star/2013/02/01/in-coma-ho-visto-il-paradiso-ve-lo-racconto-intervista-esclusiva-a-eben-alexander/?refresh_ce-cp
  7. http://www.maurizioblondet.it/sulle-esperienze-di-pre-morte/
  8. http://www.parrocchie.it/correggio/ascensione/la_vita_dopo_la_morte.htm
  9. https://it.wikipedia.org/wiki/Esperienze_ai_confini_della_morte