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28 ott 2010

LA CURA CONTINUA

I miei contatti giornalieri con medici esperti in terapie aggiuntive per la riabilitazione di traumi che la medicina ufficiale ancora non sa come trattare mi fa fare adesso una serie di terapie poco comuni per aiutare la formazione di neuroni nuovi al posto di quelli che sono morti nell'incidente che ho avuto 5 anni fa.
L’ossigenoterapia che ho al momento sospeso attiva le mie staminali che sono nel midollo osseo e che aiuto prendendo dei glico nutrienti che vengono usati per chi ha Alzheimer con successo già da qualche anno e in più ho cominciato a fare massaggi secondo la tecnica di Up-ledger che movimentando il midollo spinale crea spazio per i nuovi neuroni che si formano.
Poi ho comprato un telaio di supporto per aiutarmi a stare dritto in piedi per ore, perché sono seduto in una sedia a rotelle da 5 anni e ho l’osteoporosi, quindi ho ossa fragili e se dovessi cadere mentre cammino e rompessi un osso e sarebbe una tragedia perché dovrei restare almeno seduto per mesi e magari non potrei neanche provare a camminare mai più.
Quindi ho cominciato a fare terapie per aiutare il cervello a ripararsi così quando mi compro la camera iperbarica portatile per continuare a fare ossigenoterapia non ci sarà più nessun motivo fisico perché non possa tornare quello che ero.
Poi se tutto funziona come dovrebbe verrò a Verona coi miei figli d’estate così migliorano il loro Italiano e vedono di persona le ricchezze storiche, artistiche ed architettoniche che abbiamo in Italia che io considero la culla della civiltà occidentale.

16 ott 2010

ELISABETTA

La mia assistente per il mangiare e il recupero mentale e fisico ha un sacco di “titoli” che uso a seconda del momento, il suo nome che viene usato da tutti è Beth ma ogni tanto io la chiamo sorella, tanto mi aiuta e ci tiene al mio recupero fisico, poi la chiamo anche suora perché è la persona più Cattolica che abbia mai conosciuto, sa a memoria molti libri della Bibbia e spesso cita passaggi di letture sacre a seconda di quello che sente al momento.
E’ madre di 5 figli che vanno dai 28 ai 20 anni, è ha 7 anni più di me e mi tratta come fossi il fratello minore, suo marito Joe è una persona di grandissima generosità e pazienza, io non so se potrei mai lasciar fare a mia moglie quello che fa lui da circa 2 anni.
Io la pago pochissimo per le sue ore di lavoro con me e niente per le decine di ore di lavoro per me, che fa per parlare con la mia assicurazione medica, coi miei medici e con tutti (tanti) gli esperti di ossigenoterapia con cui sono in contatto da anni.
Sento che il minimo che posso fare per ringraziarla di tutto quello che fa ed ha fatto per me è di portarla con me in Vaticano quando potrò camminare con indipendenza ancora e potrò anche lavorare come sono stato programmato a fare dalla nascita.
La mia ricchezza genetica da Italiano con avi che costruirono decine di organi ancora oggi usati in chiese dalla Liguria all’Emilia e tanti altri collegamenti genetici che solo un Italiano può avere la affascinano ed arricchiscono ed il nostro parlare ed argomentare su soggetti dei più vari aiuta il suo pensiero e la mia riabilitazione logica e mentale come nient’altro al mondo può fare.

8 ott 2010

PERDITE

Se nel mio incidente non ho perso la vita, ho perso tutto il resto, cioè quello che amo e mi è caro anche adesso a quasi 5 anni da quel momento.
La lista di quello che ho perso è lunghissima, va dalla perdita della moglie che amo immensamente ancora, anche se mi fa le corna col mio dottore specialista in trauma cranico di Santa Barbara e che vive con lui e coi miei due figli che posso vedere solo poche ore il Sabato o la domenica, poi non posso neanche più lavorare, che considero la mia specialità e fare sport tipo corsa, nuoto e ciclismo che mi davano tantissima gioia e che con lo sci d’inverno mi davano un fisico almeno 10 anni più giovane.
Il suonare il mio piano a mezza coda era anche quello un passatempo di grandissima soddisfazione perché anche se non ero un bravo pianista mi stimolava con le difficoltà e il mio amore per Bach.
Il mio rifiuto totale di accettare che la mia vita sia finta ha generato la mia dedizione alla ossigenoterapia che è così logica e semplice che non smetto di fare finchè o non comincio a camminare o qualcuno non mi spiega con dati scientifici ed esempi reali che le mie speranze e i miei sodi sono tutti sprecati e che è meglio che cominci a fare i conti con la mia realtà da disabile che non tornerà mai più com’era.
Questa è una foto di mia moglie quando prima di sposarla l’avevo portata a Venezia, i miei ricordi di quei tempi, circa 16 anni fa sono ancora vivissimi e mi fanno soffrire quando ci metto vicino quello che mi sta facendo da quasi 5 anni.