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23 giu 2016

CONSIDERAZIONI


La mia cara mamma mi dice sempre – tutte le mie mattine quando mi telefona – che se non avessi sposato una americana, che non sarei così solo come sono adesso, perchè abbandonato, poi io ho anche fatto una considerazione e cioè che – siccome niente succede mai per caso – la donna (di Verona) che tutti davano per scontato che diventasse mia moglie adesso è divorziata, poi l’altra (di Roma) che perfino la cameriera della sua famiglia era sicura che ci saremmo sposati e che anche lei è divorziata, adesso io non sarei solo per niente e non avrei di certo dovuto subire la umiliazione di venire tradito (o essere cornificato)  perchè mia moglie ha cercato perfino di trovare un fesso che se la volesse sposare, tutto quello che posso dire è che lei un deficente non potrà mai trovarlo, per il semplice motivo che i miei due figli sono come una carta carbone di me e metterebbero i bastoni tra le ruote del povero deficente che solo si sognasse di provarci , infatti i miei due figli non solo sono identici a me (mia figlia Giorgia fisicamente e mio figlio Brent di carattere) ma uno che cercasse di dare lo stesso livello di vita a mia moglie (l’uomo non può separare quello che ha unito Dio) ma in più dovrebbe provare a gestire il mio odio tremendo, che – anche se il mio cervello non è più quello che era – resta con la forza che ha sempre avuto (che viene dalla coscienza che non è danneggiata per niente).
Quello che mia moglie mi dice ormai da anni è che io la amo ancora solo perchè il mio cervello è danneggiato e io posso solo dire che spero (per lei) che dopo la mia morte la mia intelligenza universale non mi faccia capire che idiota sono sempre stato ad amare una che in fondo non è altro che una puttana.

Infatti io non riesco assolutamente ad immaginare di essere rimasto in Italia ed essermi sposato con una delle due che ho appena citato, per il semplice motivo che, intanto non avrei mai fatto la carriera che ho fatto ma specialmente perchè non posso nemmeno immaginare che figlio/i avrei potuto mai avere e come ho appena detto nel mio altro blog in Inglese i miei figli magari non avrebbero mai avuto l’occasione (triste) di diventare le personalità uniche che sono adesso E che diventeranno. Comunque siccome il sentimento dell’amore è la forza più potente dell’universo - che Dio ci ha dato – io posso solo sperare che dopo che sarò morto il mio amore non si annulli a causa dell’intelligenza universale e io possa essere in eterno felice insieme alla donna che amo e che amerò per sempre (spero per lei).
  1. http://www.guidapsicologi.it/domande/mia-moglie-ha-deciso-di-separarsi-da-me
  2. http://www.letterealdirettore.it/mi-manca-la-mia-ex-moglie/
  3. http://www.guidapsicologi.it/domande/mia-moglie-dice-di-non-amarmi-pi-io-la-amo-ancora-separazione-inevitabile
  4. http://www.preghiereperlafamiglia.it/OF/obiettivo-famiglia-2012-07.htm
  5. http://diventarefelici.it/come-perdonare-un-tradimento/


21 giu 2016

ELSE’ MALAD E PO’ LE’ MORT


Mio papà (San Gianfranco) quando voleva far ridere la famiglia ci diceva – quando si parlava di qualcuno che non si vedeva da un pò di tempo: “ma chi? El Luiggi? Ah! Elsè malàd e pò lè mòrt....” che era il modo più perfetto per farci capire che era nato, cresciuto e vissuto per tanti anni a Brescia (dove siamo poi nati io e mia sorella Anna) e – in un certo senso – ricalcava anche un pò il fatto che lui era diverso dalla mamma “una Veneziana purosangue” che per tanti anni andava a comprare il pesce da cucinare al mercato di Venezia direttamente, per sfogarsi un pò del parlare in Italiano perfetto e molto adeguato con tutti, quindi non parlava neanche il dialetto di Verona – che non è poi tanto differente dal Veneziano. In questo campo delle origini culturali e dialettali, San Gianfranco ha sempre avuto una specie di attrazione particolare, perchè ogni volta che poteva ci raccontava storie di quando era un bambino a Brescia, cosa faceva, dove andava e chi erano stati i suoi amici di quei tempi (quasi un secolo fa) in più ha sempre voluto passare i weekend andando a far trekking nelle montagne che erano vicine a dove si abitava e poi sulle sue avventure delle scalate sull’Adamello potrei scrivere un libro intero, tante ne ho sentite per ben più di una volta.
Comunque la frase che ho messo come titolo di questo post di oggi era spesso accompagnata da questa: “el mè gà fato vegnar i barigurdù” che secondo me vuol dire che gli ha fatto venire i brividi, ma può benissimo voler dire qualcosa altro, io – anche se sono nato a Brescia, il dialetto di quella città non lo so proprio.
In pratica questa è un'altra cosa che mi fa mancare mio padre (adesso che è passato a miglior vita) e – non so proprio perchè spesso faccio sogni in cui c’è lui che mi parla ed usa queste frasi che possono essere solo sue, nel senso che non ho mai sentito nessun altro – nemmeno un vero bresciano – dirle.
Quindi il mio post di oggi lo dedico al mio papà che anche se ho già fatto santo mi manca tanto e per il fatto che non posso fare come ha fatto lui – e cioè dare l’esempio al figlio (mio figlio  Brent) di come si fa a vivere una bella vita – anche se lavorando duramente – con una famiglia al fianco che si vuole solo rendere molto felice, nonostante tutto quello che può succedere.
Io poi ho intarsiato nella mia mente/memoria quello che mio papà mi disse l’ultima volta che ci incontrammo , prima della sua morte o che “sono convinto che tutti abbiamo un anima, perchè ho visto che lascia il corpo di tutti i miei parenti alla loro morte, quindi sono anche un pò curioso di vedere dove si va dopo che si muore” che per me – come se fosse necessario – dimostra bene il tipo di uomo che era mio padre, uno che era sempre un passo avanti al resto del mondo sia scientifico che sociale.
In pratica io sto dicendo – anche in base a tutto quello che ho imparato dalla mia esperienza di pre-morte – che sono sicuro che l’anima di mio papà sta scalando l’Adamello con suo fratello Dino e con tanti altri che aveva conosciuto e gli avevano lasciato un ricordo positivo mentre era vivo, perchè (mi ripeto) l’anima è tutto quello che è stato fatto più dove si è stati sia in positivo (Paradiso) che in negativo (Inferno) – mentre si trascorreva la nostra vita.
Bisogna anche tenere presente che, per chi va in paradiso è molto difficile ricongiungersi con chi è all’inferno  e – ovviamente – per chi è all’inferno è impossibile uscire da lì per unirsi con chi è in paradiso, nonostante quanto possa essere l’amore che esiste l’un per l’altro/a.
Ma su questo argomento devo dirvi di andare a leggere quello che ho messo nel mio blog in Inglese e vi prego di farmi una donazione che – anche se molto piccola – mi può veramente aiutare, se poi mi volete chiedere di trattare qualche argomento di vostro interesse, basta che con la donazione mi mettiate il messaggio di quello che vorreste che io dicessi qui e io prometto che lo farò.


  1.  http://www.daimon.org/lib/proverbi_bresciani.htm
  2. https://teradeberghem.wordpress.com/category/poesia-in-lingua-bergamasca/
  3. http://blog.libero.it/diadetti/view.php?id=diadetti&mm=0909
  4. https://lmo.wikipedia.org/wiki/2011

13 giu 2016

LO DICO MEGLIO

Anche se mi sembra di averlo già detto nel blog in Inglese, c’è chi mi domanda se quello che dico su quello che succede dopo la morte e mentre si muore non sia un concetto un pò ateo e mi si accusa di ascoltare troppo gli atei che mi dicono sempre che la mia fede è il semplice risultato del mio trauma cranico.
Allora – senza chiedervi di andare a leggere bene il mio blog in Inglese - voglio provare a riassumere e magari condensare quello che ho imparato nella mia esperienza di pre-morte.
Innanzitutto io sono un vero (usando un termine contemporaneo) creazionista e sono certo che Gesù era veramente Dio fattosi uomo che – da vero uomo – era contento di avere amici (non solo gli apostoli e anche altre persone che lui conosceva)  se si pensa che Gesù – un ebreo nato in Palestina circa 2,000 anni fa - ha fondato, con l’aiuto dei suoi discepoli - attraverso quello che ha fatto e detto - una religione (Cattolica) che raccoglie milioni di persone in tutto il mondo indipendentemente dalla cultura o dalla lingua usata, non vedo proprio come si possa voler negare la sua esistenza, il suo messaggio e i suoi miracoli.
Detto questo, adesso provo a spiegare quelli che – ancora oggi – chiamiamo miracoli, che sono quello che si può fare quando si usa il 100% delle capacità del cervello.
Il miracolo di Lazzaro per esempio è dovuto al fatto che a quei tempi per evitare il contagio ad altri, chi aveva la lebbra veniva messo nella sua tomba come se fosse già morto.
Poi il fatto che Gesù abbia camminato sulle acque si spiega facilmente considerando che siccome Gesù era il nostro Dio creatore (gravità), come si fa a dire che era un miracolo camminare sulle acque, se si può gestire la gravità e quindi azzerare? Con la gravità a zero chiunque potrebbe camminare (e magari correre anche) sull’acqua, poi per le nozze di Cana posso solo dire che a Gesù (da vero uomo) piaceva divertirsi in compagnia mangiando abbondantemente e bevendo del buon vino (forse anche troppo, come dicono certi vangeli apocrifi).
Quello che tanti dei miei lettori (sia Cattolici che atei) mi hanno detto indignati (credo) è a proposito del fatto che io dico che “l’estremo giudizio” ce lo facciamo (o ce lo diamo) noi, senza che il nostro Dio creatore si presenti come un giudice in una corte giudiziaria, magari seduto dietro ad una scrivania.
Il giudizio della nostra vita terrena ce lo diamo noi come anime che – siccome mentre muoriamo rivediamo tutta la nostra vita come si guarda un documentario qualsiasi – usando quella che oggi si chiama “intelligenza universale” (che non è altro che l’intelligenza che abbiamo sempre avuto senza l’impegno di far funzionare il corpo coi suoi 5 sensi e senza il continuo bombardamento di informazioni che riceviamo sempre da vivi) possiamo individuare con chiarezza i nostri peccati (il peccato è solo uno, cioè far del male ad altri, in qualunque modo e con qualsiasi strumento, che va dalla pistola – o qualunque altra arma – alla parola espressa sia con la voce che scritta).
Quindi se si ha causato del male d altri si spende del tempo (che è il NOW o l’adesso in Italiano) rimproverandosi per quello che si ha fatto O NON FATTO ad altri mentre si era vivi – perchè da anime non si può più cambiare niente, nè tantomeno viaggiare nel tempo, anche se lo si può rivedere bene.
·         Se decidiamo di andare all’inferno a rimproverarsi, l’inferno non è altro che la proiezione (attraverso la nostra coscienza) di quello che ci ha provocato dolore – sia fisico che mentale – mentre si era vivi.
·         Chi decide di andare in purgatorio vede il paradiso e sa che ci potrà essere dopo aver scontato il proprio peccato , che non deve essere tanto grave, visto che si è deciso di essere in purgatorio.
·         Il Paradiso invece è la proiezione di TUTTO quello che abbiamo amato da vivi, che possono essere persone, animali, luoghi della terra, sport che abbiamo praticato, strumenti che abbiamo suonato, cibi cucinati, vestiti indossati ecc... ecc...
Ecco spero tanto che con questo io possa aver fatto capire bene che non sono un ateo o uno col cervello traumatizzato che parla, dico semplicemente cose a cui non avevo non solo mai pensato, ma che non mi avevano neanche minimamente interessato, ormai io sono arrivato al punto di credere di avere ancora un qualche tipo di collegamento (non via radio, spero) con l’aldilà.


  1.  http://www.leparoledegliangeli.com/it/premorte/2244-testimonianze-nde-la-scoperta-della-vita-nell-esperienza-nde-testimonianza-di-premorte-di-alessandro.html
  2. http://www.maurizioblondet.it/sulle-esperienze-di-pre-morte/
  3. http://www.coscienza-universale.com/misteri/george-ritchie-straordinaria-esperienza-di-pre-morte/
  4. http://www.fisicaquantistica.it/esperienze-pre-morte
  5. http://www.liberamente.co/cms/articles/2014/01/21/le-esperienze-di-premorte-nei-tentativi-di-suicidio