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17 mar 2011

QUOD NON OCCIDIT FORTIORES NOS FACIT

Quello che non ci ammazza, ci fa più forti è la frase in latino del titolo che è anche una massima popolare in Inglese e che nel mio caso significa che sono fortissimo perché ho rischiato di morire già tre volte ed il fatto che sia ancora vivo vuol dire non solo che sono molto forte di carattere ma che per ammazzarmi ci vuole altro che un incidente o una malattia.
Quindi siccome vivrò almeno altri 30 anni, se non 40 ho praticamente un'altra vita da vivere piena di cose che voglio fare per i miei figli che hanno appena dieci anni.
Quasi per caso ho cominciato una carriera nell'insegnamento dell’Italiano al college locale che presto si sviluppa anche nell'insegnamento del Latino.
Anche se ero felice di essere un presidente d’azienda adesso vedo che l’insegnare lingua e cultura Italiane mi da quasi più soddisfazione di prima e mi permette di guadagnare quasi come una volta, dopo un incidente quasi mortale adesso che ho superato gli effetti demoralizzanti delle perdite che ho avuto, sono pronto a ricostruirmi una vita produttiva che darà ai miei figli motivi di fierezza del padre e sicurezza economica.
Mi è stato detto che tutto quello che succede nella vita ha un motivo ed è pianificato dal Superio e anche se non si capisce il motivo per certe cose, col tempo lo si capirà e diventerà logico.
Credo di essere arrivato al punto di capire come e quanto è cambiata la mia vita ed apprezzare che i cambiamenti sono per il meglio.
Il poter trasferire attraverso le lingue una cultura millenaria mediterranea è una cosa che non avrei mai immaginato mi potesse interessare, ma invece mi dà fierezza e soddisfazione.

11 mar 2011

3 MARZO

Questa è la data ufficiale del mio divorzio. Ho già cercato di togliere l’anello nuziale ma l’osso del dito è cresciuto troppo perché l’anello possa passare, quindi il ricordo della madre dei miei bambini resta una parte fisica di me.
Tutti i miei pensieri e le mie speranze sono totalmente focalizzate su di loro e ho recentemente imparato l’esistenza della legge di attrazione che attira quello che si desidera e si pensa costantemente, sia in positivo che in negativo.
Gli esempi di questa legge in funzione sono troppi perché io li possa spiegare qui, basta andare a guardare i link che ho messo qui in fianco.
Fino alla data del mio incidente io ho sempre vissuto sotto la forza della legge di attrazione, ma con le disgrazie causate dall’incidente ho messo in azione la legge in negativo, più mi addoloro ed angoscio per quello che ho perso, e più attraggo cose negative, quindi ho deciso di concentrare i miei pensieri sui miei due figli e quello che mi è rimasto di buono che mi dà opportunità di tornare ad essere il produttore di gioia, comfort e denaro.

8 mar 2011

SVILUPPI


Da una vita da manager circondato da uomini, la mia vita da disabile è diventata circondata da donne, sono 6 le donne con cui parlo spesso di quello che posso fare per aiutare la mia esistenza. Adesso che sono divorziato sto aspettando di sapere dalla mia ex-moglie Michele se si sposa l’amante che mi ha sostituito, le donne con cui parlo non hanno mai niente di buono da dire su Michele, dicono che mi ha rimpiazzato e sprecato tutti i soldi che avevo guadagnato e ricevuto per l’incidente per non perdere la posizione in cui io l’avevo messa nella società, adesso è la compagna di un medico rinomato di Santa Barbara che è famoso anche lontano da lì. Anche se dovrei disprezzare una donna che mi ha tradito e sostituito io non ci riesco, voglio restare in rapporti amichevoli con lei che è la madre dei miei figli che considero vittime del mio incidente, perché hanno perso me come padre e sono costretti a rimpiazzarmi con uno a cui non importa il loro bene, si prende solo vantaggio della mia disgrazia e riceve favori e doni fatti con soldi miei da mia moglie. Tutto il mio odio e bisogno di vendetta sono rivolti solo a lui che adesso voglio vedere se sposa Michele e si cura finanziariamente dei miei figli, io sono pronto a scommettere soldi sul fatto che questo porco, bastardo non fa quello che io avrei già promesso di fare da anni. Michele si renderà conto che nello scambio ci ha solo perso e anche se resta la madre dei miei figli, mi ha perso per sempre potrà solo guardare me ricostruirmi una vita di successo e soddisfazioni che mi spetta.

9 feb 2011

ITALIANO E RELIGIONE

Adesso la mia attività principale è diventata quella di insegnare l’Italiano come lingua straniera a studenti Americani, ho cominciato a dare lezioni a figlie di un medico che conosco bene qui a Ventura e adesso sono ufficialmente un tutore di lingua Italiana al college di Ventura. Questa è una cosa di cui sono fiero e che voglio far vedere ai miei figli, che di Italianità hanno ancora tutto da imparare, anche se la lingua la capiscono bene e Brent la parla anche.
Ho conosciuto la professoressa titolare della cattedra di Italiano e ho già alcuni studenti che mi hanno contattato per avere il mio aiuto a fare i compiti e spiegare meglio, con esempi forme grammaticali della lingua.
Nel frattempo spendo sempre un sacco di ore a studiare filosofia antica e metafisica in relazione a religioni e sono arrivato alla certezza che il Gesù che ho detto di aver visto e avergli parlato mentre ero in coma in realtà ero io in forma di anima.
Un mio amico esperto in metafisica mi ha detto che ho visto il mio io come fosse Gesù perché sono cresciuto con educazione Cattolica nel paese del Vaticano, ma se fossi un indiano d’America avrei visto un bisonte o se indiano d’India avrei visto un uomo blu.
Questo mi ha fatto riconsiderare tutto quello che la religione Cattolica mi aveva insegnato fin da bambino e cioè che non esiste un Dio personale o con figura umana come viene dipinto o descritto da secoli e che non interviene in nessun modo nella vita umana per cambiare quello che la natura o il caso fanno succedere.
Si pensi a quanti morti ci sono in casi di terremoto o eruzione vulcanica o ad incidenti mortali come il mio, se Dio potesse veramente avere qualche influsso nella realtà non credo che queste cose potrebbero succedere e se poi penso alle migliaia di Ebrei morti in campi di concentramento Nazisti rifiuto di pensare che un Dio non abbia fatto niente per salvarli perché erano Ebrei.
Il Dio in cui credo è la conoscenza intelligente cumulativa dell’uomo, o umana che è chi mi ha parlato in spoglie di Gesù e che come tale sapeva tutto quello che mi sarebbe successo se avessi scelto di tornare in vita. Il caso mi ha fatto essere in bicicletta dove ero quando venni investito e nessun Dio o angelo custode avrebbe potuto intervenire in modo da evitarmi l’incidente, è stato il mio corpo allenato e la mia mente fortissima che mi ha fatto sopravvivere un danno che pochissime altre persone avrebbero superato e l’amore per i miei figli mi ha dato la forza di restare vivo, e continua a darmi forza e convinzione che vale la pena di vivere per vederli crescere e insegnarli il più possibile.
Ho sviluppato un termine di referenza temporale che da qualche ora o giorno, come era è diventato di anni, quindi adesso penso e faccio programmi su quello che farò tra 10 o 15 anni, cioè quando i miei figli saranno ventenni e non saranno ancora nel pieno della carriera di lavoro né sposati anche.

4 feb 2011

MIO PAPÁ GIANFRANCO

Mio padre ha 84 anni e il suo cuore è debole ma mi ha promesso di non morire finchè non ricomincio a camminare in quanto non potrei andare al suo funerale.
Ė stato un uomo importante per il lavoro che ha fatto e per l’educazione che mi ha dato, mi ha sempre detto che quello che conta è quello che si ha in testa o in cui si crede, la laurea è solo un pezzo di carta che si usa quando si cerca lavoro all’inizio della carriera, ma poi quello che conta è quello che si fa e che opinioni hanno quelli che ti lavorano vicino.
Quando ho avuto l’incidente quasi mortale è venuto con mia madre in California per mesi e mesi per starmi vicino e poi è tornato molte altre volte dopo per seguire di persona il mio recupero.
Da sempre mi aiuta dandomi soldi e specialmente dal 2005, o dal mio incidente ha finanziato le mie cure ed il mio divorzio.
Spero che anche se vivo a mezzo mondo di distanza lui senta il bene ed il rispetto che ho per lui, perché non so se e quando potrò tornare a Verona a trovarlo.
Anche se è in pensione da 20 anni ha ancora molti colleghi con cui tiene i contatti e che lo ricordano con grande rispetto, io so molte sue storie della sua vita prima che io nascessi e spero un giorno di poterle raccontare a mio figlio Brent, perché hanno tanto da insegnare sulla forza di carattere e chiarezza di intenti.
La sua eredità è più preziosa del valore monetario di quello che riceverò, sarà chiarezza sui valori morali e famigliari e la capacità di mettere in ordine di importanza le cose che si devono fare o i problemi da affrontare. Queste sono cose che tramanderò a mio figlio Brent andando avanti dicendogli che le ho imparate da suo nonno.

18 gen 2011

RICOMINCIO

Dopo più di 5 anni da disabile in sedia a rotelle senza far niente, tranne provare anche l’impossibile per tornare ad essere quello che ero con metodi anche non medici ho cominciato a dare lezioni di lingua Italiana alle tre figlie di una amica e comincio presto a farlo anche alla Università di Ventura, che è vicina a me, il sentirmi utile ancora dopo tanti anni di completa inattività mi entusiasma e mi dà la carica ed il buonumore per continuare la mia rieducazione fisica che è di suprema importanza per me per tornare ad essere un uomo ed un padre completo.
Ho studiato che il cervello è plastico nel senso che si modifica e costruisce nuove connessioni tra neuroni in continuazione, e specialmente quando si fa qualcosa di nuovo.
Io questo insegnare la mia lingua madre lo vedo come un altro modo di fare terapia rieducativa e sono certo che mi aiuterà.
Poi tra pochi giorni il mio divorzio sarà completo e mi sto organizzando per essere vicino ai miei figli Brent e Giorgia che sono ancora tanto giovani e in fretta impareranno come gestire la loro vita in autonomia.
La mia ex-moglie si accorgerà dell’errore che ha fatto ad abbandonarmi, e tornerà ad essere sola com’era quando la incontrai, ci sono ancora almeno 30 anni di vita di fronte a noi e può succedere di tutto.

8 dic 2010

GIAN BATTISTA


Fu il fondatore della fabbrica di organi Lingiardi di Pavia. Naque il 29 novembre 1765 a Mozzanica. Nel 1779, all’età di 14 anni, si trasferì a Pavia per lavorare come operaio presso la bottega organaria degli Amati. Nel 1807, sempre a Pavia, aprì una propria bottega che, dopo qualche insuccesso, incominciò ad affermarsi in particolare per le caratteristiche timbriche dei propri strumenti che presentavano dei registri di ripieno particolarmente limpidi, omogenei e cristallini. Costruì circa 40 strumenti ma la sua bottega, nel corso di quasi tutto l’800 grazie soprattutto ai figli Giacomo e Luigi, continuò a produrre strumenti sempre più prestigiosi affermandosi tra le primissime fabbriche italiane di organi a canne, degna rivale della prestigiosa fabbrica Serassi di Bergamo. E’ proprio grazie agli scritti lasciati dal figlio Luigi che possiamo carpire alcuni aspetti della personalità di Gian Battista Lingiardi. Nei racconti della propria infanzia e giovinezza, Luigi fa emergere la figura di un padre buono, paziente ma anche molto scrupoloso. Un padre attento all’istruzione dei figli e alla loro crescita culturale e professionale. Inoltre, è dalle stesse parole del figlio Luigi che abbiamo l’immagine chiara e sintetica di Gian Battista Lingiardi come uomo e come artista, egli afferma che il padre: “per prontezza d’ingegno, consumata pratica in ogni ramo, unite a fior di buon senso artistico ”svolgeva, nella bottega, un’attività pari a quella di “tre esperti lavoratori”. Poi aggiunge: “in lui pertanto noi dobbiamo riconoscere la fonte prima della nostra prosperità ed essergli grati non solo come padre amoroso, ma anche come artista illustre”. Gian Battista Lingiardi muore il 15 Marzo 1850.

29 nov 2010

TRADIZIONE ORGANARIA

Gian Battista Lingiardi fu il fondatore della fabbrica di organi Lingiardi di Pavia. Nacque il 29 novembre 1765 a Mozzanica.
Nel 1779, all’età di 14 anni, si trasferì a Pavia per lavorare come operaio presso la bottega organaria degli Amati.
Nel 1807, sempre a Pavia, aprì una propria bottega che, dopo qualche insuccesso, incominciò ad affermarsi in particolare per le caratteristiche timbriche dei propri strumenti che presentavano dei registri di ripieno particolarmente limpidi, omogenei e cristallini. Costruì circa 40 strumenti ma la sua bottega, nel corso di quasi tutto l’800 grazie soprattutto ai figli Giacomo e Luigi, continuò a produrre strumenti sempre più prestigiosi affermandosi tra le primissime fabbriche italiane di organi a canne, degna rivale della prestigiosa fabbrica Serassi di Bergamo.
E’ proprio grazie agli scritti lasciati dal figlio Luigi che si può carpire alcuni aspetti della personalità di Gian Battista Lingiardi. Nei racconti della propria infanzia e giovinezza, Luigi fa emergere la figura di un padre buono, paziente ma anche molto scrupoloso. Un padre attento all’istruzione dei figli e alla loro crescita culturale e professionale.
Inoltre, è dalle stesse parole del figlio Luigi che si ha l’immagine chiara e sintetica di Gian Battista Lingiardi come uomo e come artista, egli afferma che il padre: “per prontezza d’ingegno, consumata pratica in ogni ramo, unite a fior di buon senso artistico ” svolgeva, nella bottega, un’attività pari a quella di “tre esperti lavoratori”. Poi aggiunge: “in lui pertanto noi dobbiamo riconoscere la fonte prima della nostra prosperità ed essergli grati non solo come padre amoroso, ma anche come artista illustre”.
Gian Battista Lingiardi muore il 15 Marzo 1850.
Ernesto fu uno dei suoi nipoti che si convinse che il tono “umano” del suono degli organi che costruiva era dovuto al fatto che lui intonava le canne di piombo puro a fiato mettendole in bocca, che era infettata dal piombo ma che al tempo non si sapeva che era cancro. Fu di questo che morì perché non smise mai di intonare le canne, anche se era doloroso.