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7 lug 2013

PARAGONE VALIDO

A causa della mia disabilità non posso andare in giro fuori di casa per divertimento e siccome passo intere giornate al computer mi sono fatto tanti amici che io chiamo “amici per email” e recentemente uno di loro ha fatto un bel paragone della mia situazione che mi sembra così giusto che riporto qui.

Allora secondo lui io sono come un animale ferito chiuso in una gabbia da cui non si puó muovere, ma che mentre soffre per le ferite che lo fanno soffrire da pazzi vede quello che lui potrebbe avere per curarlo, ma nessuno lo aiuta a fare quello che lo potrebbe curare e fargli passare il dolore e dicono che sono pazzo a pensare che potrei avere un qualsiasi miglioramento.

Ci credo che urlo a tutti e sono incavolato nero, sono un uomo con tutta la mia intelligenza di sempre ma il dover soffrire per non essere creduto mi fa diventare come un orso ferito e ingabbiato che nessuno fa niente per farlo star meglio.

In piú oltre a tutto il dolore che ho sono stato abbandonato dalla mia famiglia che vede che sono un animale farcito e preferisce lasciarmi in gabbia a soffrire, piuttosto che darmi la cura che per lo meno mi farebbe passare il dolore fisico, purtroppo non esiste ancora la medicina da prendere quando si perde la moglie e i figli che sono l’unico motivo per cui sono ancora vivo.

Siccome peró in realtá non sono un animale e vedo benissimo cosa potrei fare per far passare il dolore fisico che ho da troppo tempo io divento ancora piú furioso per il fatto che la cura che so che potrei fare per non avere piú almeno tutto questo dolore non esiste modo con nessuno dei miei (bravi) dottori perché io possa essere curato per tornare – non dico come ero – ma almeno eliminare il dolore fisico che ultimamente neanche la morfina mi aiuta a farmi passare.

Io lo so che sono sempre stato in anticipo sui tempi in tutto (infatti non ho mai avuto pazienza di aspettare niente) ma il dover aspettare che arrivi Febbraio del prossimo anno per venire dato ragione sull’unica cosa che mi aiuterebbe solo per il dolore fisico mi fa diventare veramente come quell’animale ferito e ingabbiato che vede cosa lo puó fare star meglio ma invece viene compatito per le sofferenze che ha e che basterebbe muovere un dito non avrei mai piú. Chi ringrazio di questa pietá?

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