Etichette

25 lug 2013

CARO PAPÀ

Caro papà ti voglio dire che col bene che tu mi hai sempre voluto, mi hai insegnato una cosa che non sapevo per niente, e cioè che l’amore di un padre per i figli non è diverso da quello che ha la madre, io nel mio cervello sempre in cerca di motivazioni e spiegazioni per tutto mi ero immaginato che l’amore di una mamma fosse piú forte di quello di un padre perché i bambini vengono generati e formati dentro al corpo di una donna e un uomo non puó farlo, quindi credevo che questa formazione unisse in modo unico la madre coi figli, però adesso che ho visto ed ho pensato a tutto quello che tu hai sempre fatto per me io capisco anche che il mio amore per Giorgia e Brent non è diverso o minore di quello che ha la loro madre e veramente io sono vivo e continuo a soffrire come un cane solo per il bene che voglio ai miei bambini.

Tu mi hai detto che io avevo parlato con Gesù e deciso che avrei voluto tornare qui a vivere, anche se lui mi aveva detto che avrei avuto dolore, ed infatti il dolore che ho da troppi anni non si può trattare neanche con la droga morfina, è un dolore profondo per qualcosa che non si può cambiare neanche con la forza, perché mi viene fatto dalla persona che avevo scelto come madre dei miei figli, che adesso chiamo i miei tesori.

Quando suona il mio telefono al mattino mi sono aspettato per mesi che fosse o la mamma o Anna che mi dicono che non sei più con noi, ma voglio anche dirti che il tuo discorso che mi hai fatto a Verona l’ultima volta che ci siamo visti sull'esistenza dell’anima mi ha dato enormi speraze e mi ha suscitato grandissima curiosità.

Io ti credo quando mi dici che l’anima esiste, se pensi che Einstein ha definito l’immortalitá ed omnipresenza dell’energia – anche elettrica – e ci metti insieme che il nostro cervello per funzionare produce scosse di micro elettricità non puoi che essere sicuro che ogni uomo é energia e come tale continua ad esistere anche dopo la morte fisica del corpo che la contiene.

A me ha fatto immenso piacere che tu mi abbia detto che siccome sei sicuro dell’esistenza dell’anima non hai paura della morte, quindi sono stato molto meno triste o spaventato della tua morte perché - come mi hai sempre detto tu - la morte è la cosa più giusta che esista – succede a tutti, re, papi e miliardari e rappresenta una specie di liberazione da un corpo fisico che ormai non riesce più a compiere quello che è necessario ad avere una vita decorosa e senza dolore.

Voglio concludere dicendoti che come mi hai detto che io ti ho reso fiero come padre, anch'io sono sempre stato fiero di essere tuo figlio e spero che la tua anima (o energia) possa manifestarsi con me per aggiustare il mio cervello traumatizzato.

Un bacione e un arrivederci da tuo figlio Carlo

Ti voglio bene papá.

Nessun commento: