Il tradimento di mia moglie Michele, abbandono di mia sorella Anna ed il dolore immenso per aver perso tutto; famiglia e lavoro e per essere circondato da idiozia, ignoranza e delinquenza.
Questo proverbio
Italiano molto famoso io non l’ho voluto tener presente nel momento in cui si
decide il destino della vita e sono andato fino in California per trovare la
donna da sposare, quindi proprio per niente “nei paesi miei”.
Quando vidi per
la prima volta Michele il miocuore si spezzò immediatamente e il mio pensiero
dimenticò in anche meno tempo della ragazza con cui avevo già vissuto vari anni
della gioventù (Camilla) e appena tornai in Italia la mollai subito col dolore
di mia madre che era molto dispiaciuta per lei, al punto che una notte ci dormì
insieme nel suo letto matrimoniale per consolare sia Camilla che lei stessa.
Per mio padre (da vero uomo) io avevo fatto uno scambio perfetto, nel senso che
Michele era (ed é ancora) una ragazza stupenda, per cui io per lui ero un vero “ganzo”
e quando la feci venire a Verona a vivere con me per poi sposarla molto in
fretta, lui disse che era come avere un altra figlia in famiglia, adesso che
abbiamo divorziato lei si vuole tenere il cognome Lingiardi, con la scusa che i
miei tesopri si confonderebbero, ma come fanno i figli di mia sporella a non
confondersi allora, visto che lei ha tenuto il cognome Lingiardi anche se ha
sposato un Mai? Quello che mi fa incavolare più di tutto é che per lei i miei
tesori Brent e Giorgia sono solo il modo per ricevere uno stipendio mensile da
me, col nome di “supporto dei figli” e non so quante volte le ho già detto che
appena loro raggiungono la maggiore età potranno decidere con chi vivere e se
sceglieranno me i miei soldi non li vedrà mai più, neanche col binocolo.
Ormai io posso
dire di aver imparato (col dolore) come essere paziente, visto che non lo sono
MAI stato, quindi per me é solo una questione di 3 o 4 anni prima di poter
toglierle legalmente lo stipendio che sono stato costretto a versarle per anni,
ma forse col tempo che devo aspettare la mia soddisfazione sarà anche più
grande, e quindi mi va anche bene dover aspettare.
Il bue (Michele)
non aveva voluto avere figli (tesori) in Italia e io (per disperazione) ho
fatto anche l’impossibile per essere trasferito col mio lavoro in USA e – anche
se all’inizio ero sulla costa Atlantica – per anni ho cercato di andare in
California – ma con un lavoro – per far tornare la mia adorata moglie nello
Stato in cui lei era nata.
Quello che poi mi
é successo quando ci ero riuscito é il tema del mio blog, quindi non mi ripeto,
dico solo che io sconfiggerò anche il trauma cranico e troverò una “figura
materna dei paesi miei” da sposare e riavere i miei tesori vivere ancora con me,
come dice il proverbio “chi l’ha dura, la vince” e io ormai ho una testa ed un
cuore più duri dell’acciaio, quindi “chi vivrà, vedrà”.
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