
Allora io posso dire solo che questi dolori
sono veramente tremendi e – anche se li soffro per l’amore che ho per i miei
figli e so che con la mia morte – ed eventuale resurrezione – finiranno, io
resto comunque tremendamente umano e non riesco a perdonare – come fece
Gesù dalla croce – quelli che mi stanno facendo soffrire cosί tanto, ed infatti
spendo ore e giornate intere a pensare a cosa gli farei io stesso se un giorno
potessi mai tornare ad avere un corpo che funziona, o – molto più
realisticamente cosa vorrei con tutte le forze della mia mente – cosa vorrei
che gli succedesse finché sono vivi.
La mia fede in un miglioramento drastico perό
non crolla per nessun motivo, perché io continuo a sperare che nel giro di
pochi mesi il mondo trovi il sistema di aggiustarmi e farmi tornare a vivere
coi miei tesori per tanti altri anni.
Recentemente mi é stato detto che questa mia
“fede ritrovata” è un effetto della mia condizione disabile, ma io posso solo
dire di andare a guardare qui sotto quello che questo pensatore del passato
disse sul fatto del credere in Dio e poi dipendi che l’uomo fin da quando imparò a trasmettere i propri pensieri (si pensi ai graffiti nelle caverne del sud
della Francia) espresse l’idea che dopo la morte la vita continua in un posto,
o dimensione, molto migliore di quella terrena.
Quindi io qui dico solamente quello che tutte
queste centinaia di ore in solitudine e sofferenza mi fanno dire per aver
chiarito meglio pensieri che l’umanità ha in mente da millenni e concludo
semplicemente dicendo che chi mi ha messo in questo calvario presto si
accorgerà di quello che ha deciso di farmi soffrire per anni.