Il tradimento di mia moglie Michele, abbandono di mia sorella Anna ed il dolore immenso per aver perso tutto; famiglia e lavoro e per essere circondato da idiozia, ignoranza e delinquenza.
E’ proprio
vero che si impara una cosa nuova ogni giorno, infatti oggi mentre stavo
pensando a quante cavolate (distupidità, idiozia e
ignoranza) hanno
fatto sia mia sorella che mia moglieho scoperto
che il loro comportamento nei miei riguardi è un peccato mortale (vizio capitale per la
precisione).
Infatti
mentre Anna mi faceva da conservatore – senza che io le avessi mai chiesto
niente – appena ha capito che io ero troppo difficile da gestire e che lei non
era il mio conservatore ufficiale, mi ha mollato nelle mani della legge
Americana (non credo possa esistere niente di
peggio in qualsiasi altro stato del mondo) mente mia moglie (e madre
dei nostri tesori) non
ha MAI voluto fare questo lavoro (strapagato) per me ed ha portato via ai nostri
2 figli circa $90.000, io voglio proprio vedere cosa dirà ai nostri due figli
quando gli dovrà far sapere che tutti questi soldi (che
sarebbero stati tutti e solo loro) sono tutti finiti nelle tasche di una vera ladra, che però
stupida non è per niente, poi – siccome io torno l’uomo che sono sempre stato e
che ero prima del mio incidente – siccome adesso sono divorziato mi sposo con
una “figura materna” (come diceva Michele) e darò tutte le possibilità che mi
aveva dato mio padre mentre crescevo.
Poi siccome
io so (fin troppo bene) cosa succede dopo che si muore, so
già che chi commette il peccato dell’accidia (sloth in
inglese) se ne
pentirà in eterno , che secondo me equivale ad andare all’inferno.
Peccato che
mentre per mia sorella ci sono delle ottime probabilità che venga salvata dall'amore dei miei genitori e dei figli, non credo proprio che mia moglie potrà avere la
stessa fortuna, in quanto suo padre è già all’inferno, sua madre non la ama più
già da tanti anni e lei non crede nella vita dopo la morte e siccome io ormai
non ho più nessun sentimento nei suoi confronti, lei si pentirà di tutto quello
che NON ha fatto per aiutarmi nell'unico momento della mia vita in cui ho avuto
bisogno di aiuto.
Adesso
andate a leggervi i siti qui sotto e non dimenticate mai che basta almeno
iniziare il male fatto ad altri che vi perdonate ed evitate l’inferno di certo.
Siccome tanti di voi, miei lettori continuate a farmi
domande per chiarire quello che dico a riguardo della mia esperienza pre-morte
adesso scrivo qui quella che io chiamo la mia ipotesi, che dice che innanzitutto
esiste una confusione di termini tra Dio,
e il nostro creatore, che Gesù chiamava :
· Padre (per farsi capire da pastori palestinesi di 2.000 anni fa)
· Jehovah (come ho scritto in un mio post nel blog in Inglese)
Poi siccome la Bibbia dice che lui ( Jehovah) creò noi
uomini “a sua immagine e somiglianza” si fece uomo come Gesù.
Allora io adesso mi sono convinto che il nostro creatore
(Jehovah o Gesù) ci abbia dato il cervello umano che è l’organo più potente e
sconosciuto del mondo (pensate che adesso
stiamo cercando di farne una mappa computerizzata per capire almeno com'è fatto).
L’unico e vero peccato è quando si fa del male ad altri (anche
solo a parole, senza dover per forza ammazzare qualcuno) e poi dopo
la morte si passa in un altra dimensione come anima, ed è come anima che
decidiamo – noi da soli - se ci dobbiamo punire o possiamo andare in paradiso,
quindi qui Dio non centra niente, siamo noi da soli che ci facciamo questo
giudizio finale, riguardando la nostra vita – dalla nascita alla morte – che,
data l’intelligenza universale che abbiamo “ricevuto” (che non è
altro che il non aver più nessuna distrazione data dai 5 sensi ed il
bombardamento quotidiano di informazioni da tutto il mondo) ci farà
rimpiangere e rivivere per sempre tutto quello di brutto che abbiamo fatto ad
altri, o esperimentato mentre si vive (inferno), o magari
solo per un periodo di tempo limitato - deciso da noi stessi - (Dante lo chiama purgatorio- o gioirein paradiso per sempre).
In sostanza, dopo che si è morti tutto quello che vediamo,
pensiamo e facciamo non sono altro che la proiezione mentaledi quello
che abbiamo visto, fatto e pensato/immaginato mentre eravamo vivi, e allora io
mi sono fatto queste domande (a cui rispondo anche):
E i bambini nati morti o gli aborti cosa fanno
come anime?
Vanno nel limbo, dice mia madre, ma questo è a mio parere
dove la genetica dà il suo contributo più grande, (e cioè i
geni con tutte le loro caratteristiche e ricordi) fa “creare un
ambiente” che – anche se non è proprio creato da esperienze personali - è
costituito dai ricordi trasmessi dai geni dei genitori.
Cosa succede
a chi crede fermamente che l’anima non esista?
Bè per chi non crede in niente è proprio lì che vanno a
finire, nel nulla infinito, ma una grande esperta in questa materia mi ha detto
che qualche volta quest’anima viene salvata da quella di chi la ama (ma solo
da chi è in paradiso).
Poi io posso anche rispondere a quello che mi era stato
detto riguardo al fatto che io avevo detto di aver concordato con Gesù di
sopravvivere al mio incidente (altrimenti sicuramente mortale)
o che era solo per il fatto che ero cresciuto con un educazione cattolica e che
quindi non vuole dire niente, ma io devo dare ragione a chi me lo aveva detto,
infatti dopo che si muore (come ho detto anche
prima) quello che si esperimenta – non è altro che la proiezione
mentale (della coscienza) di tutto quello che
si è fatto, imparato e vissuto mentre si vive, quindi anche qui questo pensiero
è corretto. In poche parole ripeto che tutte le varie ipotesi fatte da filosofi
o teologi sono quanto di più cattolico io abbia mai visto, ed è semplicemente
che si dice a proposito del fatto che Dio è impossibile che esista – usando esempi
come supporto di gente che nell'esistenza di Dio ci credeva veramente (perfino
Einstein ci credeva) quindi io resto convinto che la posizione atea sia
semplicemente basata sull'uso inappropriato di nomi (Dio, anima ed eternità)
Cosa vuoi che possa importare alla gravità che qualcuno possa imprecare?
Ricordate di cosa era successo ad Aldo Moro dopo che aveva fatto passare la
legge contro le imprecazioni? State sicuri che non era Dio che l’ha punito, era
stato il suo stesso spirito (o coscienza) che aveva deciso di “farla finita”, e
pensate a cosa gli era successo.
Quindi dire Dio è far riferimento a noi stessi, il nostro
creatore (che Gesù chiamava Jehovah) è l’essere superiore che ci ha creato (la forza di gravità) che di certo non si
preoccupa minimamente di quello che facciamo, pensiamo o diciamo noi e che
anche Einstein diceva che un creatore supremo doveva certamente esistere.
Mi sono reso conto di aver citato molto spesso il concetto dell'eternità dopo la morte e che non è per niente chiara a nessuno e allora - anche se l'ho già spiegato un pochino nell'altro blog in Inglese lo spiego anche qui in Italiano con video e link ad altri siti tutti in Italiano, spero tanto di soddisfare l'interesse dei miei lettori, anche se in Inglese ho usato il concetto del NOW (adesso) quindi non proprio completamente parallelo a quello che metto qui.
Parlare di cosa succeda
nella vita eterna dopo la morte è sempre problematico perché non abbiamo
documentazione e neppure testimonianze dirette, e dobbiamo sempre rifarci alle
parole evangeliche, a San Paolo, alla tradizione materiale.
Prima di tutto “eterno”
non è solo ciò che non ha principio né fine (ossia il necessario), ma anche ciò
che una volta venuto all'esistenza più non ne esce (come il contingente). E gli
uomini sono di questo secondo aspetto. Quanto non ritorna nel nulla è eterno, e
questa è la rivelazione e la promessa di Gesù agli uomini, quando dice che va a
preparare i posti per i suoi discepoli, perché siano anch'essi dove lui è.
Che cos'è dunque la “vita
eterna”? Non è un luogo dove siamo tutti raccolti insieme a giocare, banchettare,
a sorriderci. La vita eterna è uno «stato» di comunione, un «contatto»
dell'uomo con Dio, visto faccia a faccia, come esso è. La persona umana
entra nel vivo dell'essere di Dio e ne viene travolto dall'amore e dalla gioia
senza fine. L'amore divino e umano, che si fondono, producono nell'uomo un
effetto talmente grande di gioia e piacere, che nessuno se ne vorrà più
privare. È la testimonianza di quasi tutti i santi, che sostengono che il
momento più tragico per l'anima è al termine dell'estasi, ossia dal contatto
con Dio. S.Teresa diceva: muoio perché non muoio. In altri termini, l'amore non
è uno stato in cui i due amanti si scambiano di tanto in tanto un sorrisino.
L'amore è la più grande, la più elevata, la più dignitosa attività che un uomo
possa fare, amare significa conoscere l'altro nella sua pienezza e nel mentre
l'altro viene conosciuto come altro, uno impara a conoscere se stesso. I santi
dicono che quando s'incontra Dio, nella luce di Dio, vedono se stessi e si
rendono conto di chi sono, dei peccati e di quanta distanza c'è tra essi e Dio,
al punto che la luce divina, mentre li fa brillare di conoscenza, rivela anche
tutti i difetti dell'anima, che diventa trasparente all'amore divino. Bello è
l'esempio di s.Giovanni della Croce che a contatto di Dio la sua anima rivelava tutti i minimi difetti, come quando un bicchiere d'acqua
apparentemente cristallina sotto l'azione di una luce brillante rivela la
presenza di infinite scorie.
Ecco perché non ci si
annonia di amare Dio per l'eternità: la nostra conoscenza non potrà mai
percorrere il suo essere totalmente, e amandolo sempre più profondamente noi lo
scopriamo nella ricchezza della sua vita trinitaria, e questa intimità con Dio
è l'attività più elevata dell'uomo, quello che l'uomo aspira e brama, e che mai
viene meno, perché il piacere (sia spirituale che fisico, quando riavremo il
nostro corpo) sarà talmente elevato che nessuno oserebbe rinunciarci. E questo
in un certo senso è visibile nell'amore che abbiamo verso noi stessi, che non
cessa, non viene meno nel tempo, e così amare Dio è l'amore più grande che
possiamo esprimere per noi stessi. Amare è dunque l'attività, il lavoro,
l'azione, l'impegno più oneroso che la vita eterna comporta, perché l'ingresso
nella vita divina è un'attività infinita.
L'uomo storico, forse
condizionato dalla presenza del “peccato”, ha ridotto l'amore a un dominio
sull'altro, a un possesso, facendo dell'altro un "oggetto per sé
stessi", per questo si è incapaci di sentire e capire la valenza eterna
dell'amore. Dovremmo perciò educarci ad amare gli altri, ad esprimere il
massimo amore verso chiunque, essendo questa l'unica via per voler bene a se
stessi, per riuscire a conoscerci e per comprendere quale ruolo nella vita
abbiamo. E se il lettore ci pensa, questi sono i problemi più grossi che
agitano il cuore dei giovani, che non sanno per qual motivo sono nel mondo e
che ruolo in esso debbono avere, problemi che si risolvono solo in ragione di
una comprensione piena dell'amore nella loro vita.
Una riflessione sulla
vita eterna ci illumina sull'ordine logico della nostre attività terrene: primo
è amare, secondo è il lavoro che fluisce come conseguenza di quella attività.
Infatti un uomo è tale qualsiasi lavoro faccia, ma se non ama abbrutisce se
stesso e si rinnega come essere umano. Dunque l'amore verso gli altri è il
necessario, ed è la ragione della vita eterna. Le altre attività sono
secondarie e non necessarie. Eppure noi vediamo che si passono anni e anni per
imparare un mestiere, e non ci sono insegnamenti per imparare ed educarsi ad
amare.
La vita eterna ci dice
infine che nella luce divina, noi siamo aperti sugli altri. Nell'amare Dio non
solo siamo in relazione con lui, ma anche con tutti gli altri esseri umani che
finalmente saremo capaci di amare, di apprezzare e di valorizzare, cose queste
che forse nella nostra vita terrena non siamo stati in grado di praticare.
Dunque mi sembra che di cose da fare ne avremo nonostante l'eternità, anche
perché l'eterno non ha un prima e un dopo, ma è una vita vissuta nell'attimo e
in piena perfezione.
Sulla base dei molti messaggi che mi sono arrivati che fanno
domande su cosa intendo riguardo ai gironi Danteschi che esisterebbero nel
dopo morte, mi devo un pò scusare perchè mentre spero di essere stato
chiarissimo nel blog inglese, è evidente che sarebbe meglio che mi spiegassi un
pò meglio qui (con altri bei link a bei siti sull'argomento).
Allora come dice la Bibbia il nostro signore (creatore) ci creò “a sua immagine e somiglianza –
da cui mi sembra essere più che chiaro che Gesù era il nostro Dio creatore,
fattosi uomo.
Quindi siccome tutti noi uomini abbiamo l’anima che lascia
il corpo alla morte, in un certo senso siamo immortali anche noi e, siccome
abbiamo la IU siamo noi stessi che decidiamo
come trascorrere la nostra eternità e cioè chi ha ammazzato, o fatto soffrire
qualcuno si rammaricherà in eterno e – mentre pensa a cosa avrebbe potuto fare
di diverso – sconta i suoi errori (o peccati) in
quello che come persona che vive ha sempre pensato che l’inferno potesse mai
essere, se per esempio qualcuno pensa a qualcosa che o è orrendo o gli ha fatto
sempre paura, sarà proprio così che dovrà scontare il suo peccato.
Mi viene in mente – per fare un esempio – un contadino che
ha tanti maiali da far crescere ed accudire – però ha sempre avuto il terrore
di cadere nella porcilaia quando ci doveva entrare per qualche motivo, bé
questo è proprio l’inferno in cui finirà questo contadino che ha deciso (da solo) che deve scontare i suoi peccati in
sofferenza, e qui è l’immaginazione di chi mi legge che deve fare lo sforzo di
immaginare il tipo di inferno in cui potrebbe finire chi si crede che possa
andare all’inferno. In pratica bisogna sempre tenere ben presente che il nostro
dopo-morte non è altro che la proiezione dei nostri pensieri che abbiamo
mentre siamo vivi.
Nell'Ottobre del 2015
mentre ero da poco il presidente del marchio TEVA, parte del gruppo Deckers (UGG è uno dei marchi del gruppo) ho avuto un
incidente praticamente mortale con 2 mesi di coma e appena mi risvegliai dal
coma dissi subito a mio padre ed al mio miglior amico (ex-dipendente)
di aver visto Gesù ed aver concordato con lui di non morire, per l’amore
immenso che ho per i miei due figli (al tempo di 6 e 4 anni
di età) anche se mi venne detto che sarebbe stato doloroso per me.
Non dico neanche cosa pensavo che fosse il dolore di cui mi
aveva detto Gesù, ero convinto che sarebbe bastata un aspirina o due e il mio
dolore sarebbe sparito.
E’ chiarissimo adesso che non avevo pensato al dolore di
perdere tutta la mia famiglia, il lavoro e tutti i soldi sia già guadagnati che
quelli che l’assicurazione di disabilità mi darà fino a quando avrò 65 anni.
Però devo dire che ho ricevuto la facoltà di essere certo
non solo di cosa succede dopo che si muore, ma ho mantenuto un forte contatto
con l’aldilà e con angeli che si presentano come persone normali ma che sanno
di me cose che neanche mia madre può sapere e che mi dicono cose che non sono
ancora successe e che io vedo succedere col tempo che passa. Io ho cercato per
molti mesi (quasi anni) di non dire quello che
sto per diore qui, ma oggi lo devo fare perchè per me è quasi come avere un
chiodo piantato in testa e so che se scrivo quello che sto per scrivere qui, il
chiodo sparisce.
Allora adesso vado un pò per punti, sia per essere più
chiaro, che per rendere più facile a chi mi legge qui la sequenza logica di
quello che dico:
Mentre si muore si acquista quella che oggi si
chiama Intelligenza Universale
e che il mio amico filosofo chiama cumulativa e che si può spiegare semplicemente
pensando che il nostro cervello è costantemente bombardato da informazioni,
rumori e pensieri di tutti i tipi che anche se uno è super-intelligente è come
se avesse della nebbia in testa e non riesce a pensare chiaramente
Il vero peccato (e forse l’unico) è il fare del
male ad un altra persona
Il nostro Dio creatore (che Gesù chiamava Jehovah o padre)
non è altro che la gravità universale, che ci assegna un peso (immateriale) o positivo o negativo
·E’ sulla base di questo peso che noi - in forma
di anima – decidiamo se andare all’inferno, purgatorio o paradiso, cioè non si
va davanti al nostro Dio creatore a farsi giudicare, siamo noi stessi che,
grazie all’IU insieme al fatto di poter
rivedere la propria vita dalla nascita al momento della morte che decidiamo
quando e come abbiamo fatto del male ad altri – devo precisare che “fare del
male ad altri” non significa solo ammazzare qualcuno, o sparandogli, o buttandolo
da una finestra – questo far del male è un concetto molto più ampio e più
sottile, anche
·Gesù mi ha detto di essere molto insoddisfatto
del Vaticano, che addirittura chiama la monarchia vaticana, dove il re è il
papa e l’esercito è tutto il clero, coi vescovi come fossero dei Generali fino
ai preti che sono come dei soldati semplici, poi – non so perchè – mi ha detto
che il papa che ha dato le dimissioni poco tempo fa, non l’ha fatto a causa
Alzheimer che forse ha davvero, ma per il grande imbarazzo di sapere che molti dei
suoi soldati semplici si approfittano della loro “posizione di potere” per
molestare i bambini che tengono per dargli un educazione sana e Cattolica.A mio
modesto parere se un re sa di avere soldati così, o li fa ammazzare tutti o va
a nascondersi, come ha fatto papa Benedetto XVI.